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Trekking in Puglia: 3 escursioni in Puglia tra mare, canyon e foreste

Trekking in Puglia: 3 escursioni in Puglia tra mare, canyon e foreste

In Puglia, camminare è un gesto antico e un atto di ascolto. Non si tratta solo di seguire un sentiero, ma di lasciarsi attraversare dalla luce, dai silenzi, dai respiri della terra. In questa prima parte del nostro viaggio, ti accompagniamo tra scogliere che cadono a picco sul mare, canyon scavati dal tempo e boschi sacri dove il vento racconta storie antiche. Dal Salento al Gargano, passando per le gravine della Murgia, 3 trekking in Puglia tra i più suggestivi della regione. Per chi ama perdersi con lentezza e ritrovarsi nella meraviglia.

Sentiero delle Cipolliane: da Marina di Novaglie al faro di Gagliano del Capo (LE)

Ci sono trekking in Puglia che non si limitano a farti camminare, ma ti trascinano in una geografia nuova, dove il paesaggio è anche stato d’animo, tra grotte sospese, scogliere verticali e silenzi salmastri. Il Sentiero delle Cipolliane è così. Corre a picco sul mare, tra Marina di Novaglie e il Ponte del Ciolo, lungo l’antica mulattiera scavata nella roccia dai pescatori. È un percorso breve ma intenso, che richiede attenzione, ma regala stupore. Si parte da Marina di Novaglie, minuscolo approdo del basso Salento fatto di barche, silenzi e rocce bianche, dove il tempo sembra aspettare. All’ingresso del sentiero, accanto a un piccolo parcheggio sulla litoranea SP 358, inizia il cammino. Il tracciato si snoda tra cespugli di rosmarino selvatico, fichi d’India e capperi, con il mare sempre presente, qualche metro più in basso, come un respiro costante. Tre sono i punti che vale la pena fermarsi ad ascoltare:

  • le Grotte Cipolliane, cavità calcaree a strapiombo sul mare, un tempo rifugio di pescatori e forse anche dimora di epoche antiche: entrare in una di esse è come affacciarsi su un altro tempo;
  • la terrazza naturale sulla Baia del Ciolo, un belvedere improvviso che si apre tra la vegetazione, offrendo uno squarcio sull’Adriatico e sulle pareti del canyon che si stringe verso il ponte;
  • il Ponte del Ciolo, punto d’arrivo sospeso tra cielo e mare, che abbraccia il paesaggio circostante con un’eleganza improvvisa. Al tramonto, le rocce si tingono di rosso e rame, e la gola si trasforma in un imbuto di luce e silenzio.

Gagliano del Capo, dove si conclude questo trekking in Puglia, è un piccolo centro che custodisce l’essenza del Capo di Leuca. Dal Ciolo si risale verso il centro storico tra case bianche, chiese antiche e cortili silenziosi. Un luogo dove la pietra racconta e il vento ascolta.

Trekking in Puglia | Scheda tecnica del sentiero delle Cipolliane

Lunghezza: 3,5 km (solo andata).
Dislivello: +150 m.
Durata: 1 h 30 min circa (con soste).
Difficoltà: media (tratti stretti e rocciosi).
Segnaletica: CAI, ben tracciato.
Periodo consigliato: primavera e inizio autunno.

Per chi affronta questo percorso, è consigliabile portare acqua, indossare scarpe da trekking leggere e informarsi sulle condizioni del sentiero presso la Pro Loco di Gagliano del Capo. In caso di emergenza, è possibile contattare il Numero Unico di Emergenza 112 o, per interventi in zona impervia, fare riferimento al Soccorso Alpino e Speleologico Puglia – Stazione del Salento, attivo con squadre specializzate per le aree costiere e rupestri.

Gravina di Laterza (TA): il canyon silenzioso dai confini sopiti

La Gravina di Laterza è un frammento d’Europa in Puglia, un canyon antico scavato dal fiume Gravina tra pareti verticali, archi naturali e tracce di antichi insediamenti rupestri. Il sentiero parte dalla sommità, dove un ampio parcheggio accoglie chi arriva, affacciandosi a tratti sulla gola viva e svelando paesaggi dove il silenzio si fa palpabile e l’aria sembra appartenere a un altro tempo. Si avanza tra cespugli di olivastro selvatico e lecci, in un paesaggio trasversale, dove la luce filtra tra le rocce cinematografiche e i falchi reali volteggiano in alto. La gravina – parola che indica un canyon scavato dal fiume nel calcare – qui assume le fattezze di un abisso paziente e monumentale, millenario monumento della natura. Tre tappe da portare con sé:

  • belvedere dell’Arco Naturale: una finestra scavata nella roccia, sospesa tra cielo e gola, che incornicia lo sguardo verso il cuore del canyon. Un momento di sospensione e riverenza;
  • la Chiesa Rupestre di Santa Marina, incastonata nella parete di roccia. Una testimonianza medievale, risalente all’XI secolo, con affreschi a tempera in cui persiste la luce dorata dei santi; luogo di un silenzio sacro, dove la spiritualità si fa roccia e tempo;
  • trekking nel greto asciutto (in estate): un tratto nella gravina che permette di camminare vicino al fondo, osservando stratificazioni di milioni di anni, microclimi e paesaggi in miniatura. Un percorso nel cuore della terra.

All’arrivo, il borgo di Laterza si estende su ulteriori alture. Le sue strade in pietra grigia custodiscono chiese romaniche e neoclassiche, il castello normanno-svevo e cortili segreti. Dai vicoli si apre lo sguardo verso il mare Adriatico, lontano ma presente. Una sosta in un bar panoramico regala il sapore lento di questa terra, un’ultima carezza prima del rientro.

Trekking in Puglia | Scheda tecnica del sentiero Gravina di Laterza

Lunghezza: 6 km (andata e ritorno).
Dislivello: +200 m.
Durata: 2 h 30 min circa (con soste).
Difficoltà: media (tratti su roccia e discesa nella gravina).
Segnaletica: percorsi segnalati dal Parco Naturale Terra delle Gravine.
Periodo consigliato: primavera e autunno.

Per qualsiasi necessità prima di partire per questo trekking in Puglia, puoi contattare il Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine oppure consultare la Pro Loco di Laterza, che fornisce mappe e aggiornamenti sui percorsi. In caso di infortuni o situazioni di emergenza, il 112 è attivo in tutta l’area; in contesti più impervi si può richiedere l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Puglia – sezione Daunia, competente anche per canyon e gravine.

Bosco Quarto a Monte Sant’Angelo (FG): il silenzio millenario del bosco sacro

Immerso nella sacralità dei Monti del Gargano, Bosco Quarto è un lembo meno battuto della Foresta Umbra, ma tra i più intensamente suggestivi. Radure ampie, faggi secolari, formazioni rocciose antiche e un senso profondo di appartenenza alla natura: camminare tra questi alberi significa respirare il respiro dei millenni. Questo trekking in Puglia parte e termina dallo stesso parcheggio sulla strada provinciale, a pochi passi dal famoso Santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggi da oltre 1.300 anni costruito su una grotta sacra, con affreschi bizantini e medievali che raccontano l’incontro tra devozione e paesaggio. Il sentiero si snoda tra alberi monumentali, pozze d’acqua limpida e massi stagionati dal tempo. L’aria è rarefatta, la luce gioca tra le fronde, il silenzio avvolge. Tre tappe da vivere fino in fondo:

  • il masso “Janara”: una grande pietra poligonale che secondo la leggenda era il rifugio notturno delle streghe del Gargano, qui chiamate Janare. Si dice che qui si radunassero per celebrare rituali antichi — e ancora oggi il bosco conserva questa vibrazione arcana;
  • la radura dei faggi giganti, con alberi ultrasecolari che sembrano colonne di una cattedrale arborea, dove il rispetto profondo per la natura diventa palpabile;
  • il belvedere sul Subappennino Dauno: ampio punto panoramico che si apre su valli, borghi arroccati e terra garganica: uno squarcio incantato entro il quale risuona tutto il paesaggio della Daunia.

Il percorso ad anello si conclude al medesimo parcheggio. Chi desidera approfondire la storia dell’area può entrare nel santuario, dove la pietra e la fede dialogano in un’architettura sotterranea che evoca secoli di devozione.

Trekking in Puglia | Scheda tecnica Anello di Bosco Quarto

Lunghezza: 5 km (anello).
Dislivello: +250 m.
Durata: circa 2h (comprese le soste).
Difficoltà: media (alcuni tratti rocciosi).
Segnaletica: CAI e cartelli del Parco Nazionale del Gargano.
Periodo consigliato: primavera e autunno.

Per dettagli, collegamenti o visite guidate al santuario, il Parco Nazionale del Gargano o il Centro Visite Bosco Quarto sono risorse ideali. In caso di emergenza è attivo il 112 e, nelle aree più impervie, interviene il Soccorso Alpino e Speleologico Puglia – sezione del Gargano.

Tre percorsi, tre anime della Puglia… ma se pensi che sia finita qui, aspetta di scoprire la seconda parte del nostro viaggio alla scoperta delle escursioni in Puglia più affascinanti, tra dolmen preistorici, fortezze ottagonali e grotte segrete affacciate sul mare.

Clicca qui per leggere subito la seconda parte dell’articolo.


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