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Il 7 dicembre, nella notte dell’Immacolata, il cielo di Barletta è stato illuminato dall’immenso bagliore dalla tradizionale Fanova (a’Fanov), un falò gigantesco che arde sulla spiaggia e nei quartieri. C’è un tempo, non troppo lontano, in cui ogni zona della città preparava il proprio cumulo di legna, e i ragazzini facevano i turni di guardia per proteggerlo dai “furti” dei coetanei: chi riusciva ad accendere il fuoco più alto e spettacolare vinceva l’onore del quartiere. Oggi resta il ricordo di quella sana competizione, ma la tradizione continua, viva e partecipata. Non solo a Barletta, ma in tutta la Puglia con i suoi fuochi d’inverno.
Una ritualità molto sentita, dove il fuoco rappresenta al tempo stesso la purificazione e una nuova nascita. Una tradizione che affonda nel tempo e che si tramanda anche attraverso il cibo. In occasione della Fanova infatti a Barletta si iniziano a preparare le prime frittelle natalizie, ripiene di ricotta, alici, tonno con capperi o semplicemente salsa di pomodoro e mozzarella.
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Tra le celebrazioni più affascinanti legate al fuoco in Puglia c’è quella di Orsara, nel foggiano. Si chiama “Festa della Luce” e si tiene ogni anno tra l’1 e il 2 novembre. Il fuoco viene acceso per simboleggiare la luce che vince sulle tenebre, in attesa del Natale. Le strade si riempiono di falò (fucacoste) e di lanterne ricavate da zucche intagliate (cocce priatorje), simbolicamente legate alle anime del purgatorio. Un momento che fonde l’eredità dei riti pagani con il culto dei defunti.
In molte zone della Puglia, Santa Lucia è celebrata con fuochi comunitari la notte del 12 dicembre. A Corato ad esempio prende vita il Jò a Jò, un grande falò che accende il centro cittadino.
La sera dell’11 gennaio, Castellana Grotte si riempie di più di cento falò accesi in onore di Santa Maria della Vetrana. Un’esplosione di luce e devozione che coinvolge tutto il paese. I fanòve sono costruiti con legna raccolta nei mesi precedenti e diventano occasione di festa e condivisione.
Nel cuore del Salento, a Novoli, ogni 16 gennaio viene accesa la Focara di Sant’Antonio Abate, una montagna di tralci di vite che può superare i 25 metri d’altezza. È il falò più grande del Mediterraneo e richiama ogni anno migliaia di persone. La Focara è un evento che unisce sacro e spettacolare, con concerti, danze, riti religiosi e accensioni scenografiche.
In tutte queste celebrazioni, il fuoco è molto più di un simbolo. È legame, memoria, rito collettivo. In Puglia si accendono falò per i santi, ma anche per affermare chi siamo: popoli del Sud che sanno aspettare la luce, accendendo prima quella dentro di sé. Per conoscere date, eventi e dettagli locali di queste tradizioni pugliesi, visita il sito ufficiale del tuo comune o della Pro Loco di riferimento.
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