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Zapponeta, niente più Panda per i bambini: ecco lo scuolabus

Zapponeta, niente più Panda per i bambini: ecco lo scuolabus

Una stortura nelle casse comunali che si trasforma in una favoletta a lieto fine. La Regione Puglia ha acconsentito alla richiesta del Comune di Zapponeta di acquistare uno scuolabus usato per il trasporto pubblico degli alunni delle scuole del Paese. Il provvedimento è stato deliberato dopo la polemica sollevata dal sindaco del paese in provincia di Foggia, Vincenzo D’Aloiso, che aveva spiegato di essere costretto a provvedere al servizio di trasporto con la propria auto, una Panda. Il tutto a causa della disastrosa situazione in cui versano le casse municipali, alle prese con 17 milioni di euro tra debiti e mutui non pagati, che ne fanno il Comune con il più alto debito d’Europa in proporzione alla popolazione. La proposta è stata rivolta dai regionali Salvatore Negro e Sebastiano Leo al presidente della Regione, Michele Emiliano.

Provvedimento della regione dopo la denuncia del sindaco D’Aloiso

“La Regione – spiegano Negro e Leo – è al fianco dei Comuni in difficoltà. Il Comune di Zapponeta, al pari di molti altri Comuni, ha fatto domanda fin dalla scorsa primavera di finanziamento, tramite il bando del diritto allo studio. Con quei fondi i Comuni possono ricevere contributi per le mense, i libri, le attrezzature e anche per i pullmini scuolabus”. Si tratta di contributi in quanto, per legge, gli enti locali devono partecipare alle spese previste. “Lo scorso 21 settembre, con determina dirigenziale – ricordano i due assessori – la Regione ha assegnato 25mila euro al Comune del Foggiano per l’acquisto di uno scuolabus. Il Comune ha fatto presente che il costo di un mezzo nuovo raggiungeva i 50mila euro e che non poteva farvi fronte, a causa del dissesto economico, neppure con il contributo regionale. Per questo motivo il sindaco ha chiesto alla Regione di acquistare un mezzo usato ritenuto idoneo, che costava una cifra quasi pari al contributo regionale. La Regione – concludono Negro e Leo – ha risposto di formalizzare la richiesta, precisando i gravi motivi, e ha acconsentito, con una nota ufficiale, alla richiesta del Comune”.


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