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Yvan Sagnet è diventato ufficialmente un cittadino onorario di Lecce. Lo scorso 8 settembre, infatti, a Palazzo Carafa, il giovane è stato insignito dell’onorificenza.
La sua storia virtuosa è iniziata quando, nell’estate 2011, Sagnet arriva nelle campagne salentine di Nardò. Qui, come tutti i colleghi braccianti, ha potuto toccare con mano la loro triste situazione, costretti a lavorare anche fino a 18 ore al giorno sotto il sole cocente per una paga misera. Come se la vita nei campi non fosse abbastanza, Sagnet e gli altri agricoltori erano posizionati in alloggi di fortuna: in 200 tende erano presenti all’incirca 500 persone.
Invece di restare in silenzio e incrociare le braccia, Yvan iniziò la propria personale protesta contro i caporali e gli imprenditori agricoli, riuscendo così a introdurre il reato di caporalato e il primo processo in Europa sulla riduzione in schiavitù.
Per il suo contributo all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli, Yvan Segnet è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel febbraio 2017.
Gabriele Molendini, consigliere di maggioranza e promotore dell’iniziativa, non ha nascosto il suo entusiasmo commentando così la cittadinanza onoraria a Sagnet: “Credo che anche gesti apparentemente semplici possano avere una forza che può essere rivoluzionaria. Perché per cambiare in meglio questo mondo dove spesso i diritti sono calpestati ed il lavoro non ha dignità, occorre riappropriarsi delle battaglie, dei pensieri, della politica migliore. Quella che un giorno faceva dire a Giuseppe Di Vittorio che i cafoni non dovevano togliersi il cappello davanti al padrone”.
“Dedico questo giorno bellissimo – ha proseguito- in cui conferiremo la cittadinanza onoraria leccese a Yvan Sagnet, che sarà con noi, alla memoria di Paola Clemente, che 5 anni fa moriva di lavoro, moriva di caporalato nelle campagne pugliesi. Perché non succeda mai più”.
Data: 14 Set 2020
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