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Xylella: Germania, Svizzera e Austria donano una serra al Salento

“Verrà consegnata il prossimo 15 ottobre la serra destinata alla sperimentazione per la lotta alla Xylella.”
Xylella: Germania, Svizzera e Austria donano una serra al Salento

La Puglia non è più sola nella lotta alla Xylella, la malattia degli ulivi che sta mettendo in ginocchio la terra dell’olio. Partito dalla zona di Lecce, infatti, il batterio si è diffuso ad elevata velocità, arrivando a contaminare anche le zone di Taranto e Brindisi. Bari, invece, è salva (per ora) dalla piaga dell’agricoltura pugliese.

Gli aiuti per un progetto di ricerca e sperimentazione arrivano dall’estero, attraverso una raccolta fondi con cui è stato possibile acquistare una serra, finalizzata proprio alla sperimentazione, che verrà consegnata al territorio del basso Salento, precisamente a Gagliano del Capo (Lecce), il prossimo 15 ottobre.

Sono la Germania, la Svizzera e l’Austria ad aver risposto positivamente ad un appello, molto particolare, lanciato dal giornalista, nonché agronomo, Andreas März, membro della redazione della rivista Merum. Si tratta di un magazine svizzero-tedesco dedicato all’alimentazione e, in particolare, proprio al vino e all’olio di oliva che avrebbe preso a cuore la piaga pugliese.

L’appello

L’obiettivo è stato raggiunto: donare una serra tecnologica, che possa essere impiegata per la sperimentazione, all’azienda pugliese (di Gagliano del Capo) Forestaforte. Giovanni Melcarne, presidente dell’azienda e del Consorzio dei produttori Dop di Terra d’Otranto aveva già avviato un progetto con la sua equipe di ricercatori. Sono stati, infatti, raccolti circa 40 mila noccioli di olive che una volta germogliati daranno vita ad un semenzale che verrà sottoposto ad esame per verificarne non solo l’immunità dalla malattia, ma anche l’idoneità produttiva.

È a questo progetto che sarà destinata la serra, donata grazie alla raccolta fondi avviata dal giornale Merum. La struttura, infatti, potrà essere decisiva nella lotta alla malattia degli ulivi pugliesi, garantendo un isolamento delle piante sotto osservazione da quelle affette dal batterio che, come è risaputo, causa un effetto domino che in pochi anni ha condannato l’agricoltura della zona salentina.

Un esempio di grande solidarietà che l’Europa ha dimostrato alla Puglia, ma soprattutto di affetto per il suo prodotto migliore, l’olio, seriamente minacciato negli ultimi anni dalla Xylella. Il batterio, infatti, partendo dalla chioma degli alberi scende nei vasi linfatici, provocandone l’ostruzione e di conseguenza la morte della pianta.


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