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Un ritorno alle origini per la nuova edizione del World Press Photo, l’attesissimo appuntamento con l’eccellenza del fotogiornalismo internazionale, che quest’anno torna nella sua sede storica: il Teatro Margherita di Bari. L’inaugurazione, prevista venerdì 17 maggio alle ore 18.30, si svolgerà alla presenza di Lars Boering, direttore generale della Fondazione World Press Photo, e i rappresentanti delle istituzioni locali (ore 20.30 apertura al pubblico).
La rinomata esposizione itinerante – allestita in un centinaio di sedi in 45 Paesi – rappresenta il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall’omonima fondazione olandese dal 1955. Sarà possibile visitare la mostra fino al 23 giugno e partecipare ai numerosi incontri di approfondimento sul mondo del fotogiornalismo, organizzati dalla società CIME di Vito Cramarossa, con i più grandi fotoreporter di fama internazionale.
Selezionato tra le sei finaliste annunciate il 14 febbraio scorso, lo scatto che quest’anno si è aggiudicato il World Press Photo of The Year è Crying Girl on the Border di John Moore, dell’agenzia Getty: una bambina honduregna di circa due anni piange disperata mentre sua madre viene perquisita da un agente della polizia di frontiera tra Messico e Stati Uniti. La fotografia vincitrice è stata annunciata all’Awards Show di World Press Photo ad Amsterdam in occasione dell’esclusiva cerimonia di premiazione del concorso.
La giuria, quest’anno presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione del National Geographic, ha esaminato 78.801 fotografie di 4.738 fotografi da 129 paesi diversi.
Interessante novità dell’edizione 2019 è World Press Photo Story of the Year, un riconoscimento attribuito al reporter «la cui creatività visiva e abilità hanno prodotto storie fotografiche con eccellenti editing, circa un grande evento o una questione di rilevanza giornalistica del 2018». La scelta dei giudici è ricaduta sull’olandese Pieter Ten Hoopen che ha presentato il progetto The Migrant Caravan, un fotoracconto dedicato all’immigrazione e alla più grande carovana dei migranti partita dall’Honduras e diretta negli Stati Uniti: oltre 7000 persone, tra cui almeno 2.300 bambini.