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Il terreno della Puglia non smette mai di stupire e di confermare di essere stato abitato fin dall’origine dei tempi. L’ultima interessantissima scoperta è avvenuta in questi giorni alle porte di Capurso, più precisamente in località San Pietro.
Il controllo archeologico preventivo realizzato in occasione dei lavori per l’interramento dei binari delle Ferrovie del Sud Est, ha portato alla luce i resti di un villaggio preistorico, probabilmente appartenente all’età del rame.
La direttrice degli scavi, Anna Maria Tunzi, ha riferito a La Repubblica di come potrebbe trattarsi di resti appartenenti agli inizi del quarto millennio avanti Cristo, e di un manufatto del Paleolitico superiore, quindi tra i 10 e 15 mila anni fa.
A sorprendere la Tunzi, oltre alla straordinarietà della scoperta, anche il luogo in cui ci sono stati questi rinvenimenti: Capurso, infatti, non è mai stata ritenuta importante dal punto di vista archeologico, restando silente rispetto ad alcuni comuni limitrofi.
Le fornaci rinvenute, e appartenenti probabilmente alla zona artigianale dl villaggio, hanno accanto a loro una fossa di scarico dei residui delle cotture, come ad esempio carboni, ceneri, pezzi di argilla, vasi rotti e resti di animali e venivano utilizzate per cuocere sia i cibi che i vasi plasmati a mano dagli artigiani.
Per la scoperta del villaggio vero e proprio, invece, sarebbe necessario indagare nei terrei vicini. Capurso, dunque, è oggi sotto i riflettori nazionali in quanto in tutta Italia, di quel preciso periodo, sono note soprattutto le tombe, mentre ci sono pochi abitati in grado di raccontare le abitudini dei popoli di un tempo.
Indagini, ha assicurato il sindaco di Capurso Michele Laricchia, che saranno portate avanti. “Abbiamo il dovere – ha dichiarato il primo cittadino – di garantire il prosieguo delle indagini di scavo. Il nostro Comune non resterà sordo ai sussurri della terra”.
Data: 4 Dic 2020
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