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I sapori della Puglia sono unici. I pregi di una terra che si presta naturalmente ad agricoltura, pesca e pascolo, con un suolo adatto ed una litoranea immensa, non possono che riflettersi sulle tavole dei suoi abitanti e, con la realtà attuale, su quelle di chiunque fosse interessato.
Le coltivazioni pugliesi sono il risultato affinato dal tempo di anni ed anni di perfezionamenti, emancipandosi dall’ombra di regioni e territori più commerciali ed elevandosi ad un rango più particolare ed unico. Ed è proprio col tempo che il vino del tavoliere, portatore di un sapore unico nel suo genere e vincitore di diversi riconoscimenti, ha ottenuto il suo posto nei bicchieri di tutto il mondo.
Una vera e propria vittoria, per una tipologia di bevanda che in passato veniva utilizzata solamente allo scopo di “tagliare” altri vini più rinomati, in particolare quelli contraddistinti da un tenore alcolico molto più basso. I risultati erano ottimi, ma non rendevano giustizia a degli alcolici che avevano il solo difetto di non essere conosciuti dal pubblico.
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Questo riconoscimento al pubblico è quindi il risultato di anni di dedizione alla cura del proprio marchio e della propria nomea, il frutto di vero e proprio amore verso la propria terra. I vini DOC pugliesi (denominazione origine controllata) sono in totale 26, tra cui spiccano il Primitivo ed il Negroamaro, di origine salentina.
Il Primitivo di Manduria nasce vicino alle acque del mar Ionio, da terreni sabbiosi prevalentemente ricchi di argilla e calcare. Non a caso, il suo nome deriva da questo dettaglio. È a fine agosto che queste uve giungono a maturazione, e danno vita principalmente a due tipologie di vino tra cui quello secco (14%) e quello dolce (che può arrivare anche al 18%).
Il Negroamaro, invece, è prodotto in terreni siti sul lato orientale della regione, prevalentemente in provincia di Lecce ma anche Brindisi e Taranto. Ricco di zuccheri, era questa la ragione per cui in passato veniva utilizzato per tagliare altre qualità di vini. Tendenzialmente asciutto e dal retrogusto amaro, se tagliato con la Malvasia risulta in un eccellente vino rosato.
Il Nero di Troia ci porta più a nord, verso la cittadina che dona il suo nome alla bevanda. Le sue tonalità cromatiche sono molto scure, quasi nere, per questo gli è stato conferito questo nome. Ciò è dovuto principalmente alla sua alta carica polifenolica, nobile e quindi dal gusto pieno ed equilibrato tendente all’astringente. Il retrogusto tende invece alla liquirizia ed alla mora.
Ottimo per accompagnare carne da cacciagione, o anche salumi e formaggi, l’Aglianico Pugliese è realizzato in campagne site vicino il Castel del Monte, verso Andria. Le campagne rigogliose donano ai suoi frutti un sapore fruttato, simile alla confettura. I palati più raffinati percepiranno anche un leggero aroma tabaccoso, che dona intensità all’Aglianico.
Il vino più venduto in Puglia è invece il Salice Salentino, proveniente dalle campagne dell’omonimo paese in provincia di Lecce. Il suo sapore è dolce e tendente alla ciliegia ed alla prugna, con retrogusto amaro Vi sono tuttavia altri 21 vini di qualità DOC nella regione, coltivati e prodotti lungo tutto il tacco dello stivale nazionale. L’intero territorio pugliese è come un grande vigneto, con il solo obiettivo della qualità.
Data: 12 Gen 2018
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