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Non è un paese per giovani. E’ questo il ritratto della Puglia stilato dal sesto Atlante dell’Infanzia (a rischio) «Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili» di Save the Children, presentato in Senato a poche ore dalla Giornata mondiale dell’infanzia, che si celebra il 20 novembre. In Puglia un istituto scolastico su due è privo di mensa, mentre più di 100mila giovani sono in fuga verso il Nord. Un bambino su 20 nel Mezzogiorno non può permettersi due paia di scarpe l’anno e circa uno su 10 un pasto proteico al giorno.
I tre fattori di rischio più elevati, sottolineati dal rapporto, sono povertà, illegalità e disagio. 8 sono stati i bambini uccisi in Puglia dalle mafie dal 1896 ad oggi, e nella nostra regione si registrano indici non secondari di presenza mafiosa con dei picchi in alcune province (27,86% a Bari; 15,83% a Foggia; 13,15% a Brindisi; 9,42% a Taranto; 8,14% a Lecce). Nel Mezzogiorno la povertà assoluta è più estesa – pari al 9,3% contro l’8,3% di famiglie povere assolute al Nord – e riguarda soprattutto famiglie italiane a differenza della povertà al Nord, in crescita nell’ultimo anno, alla quale contribuisce in gran parte il fenomeno migratorio. La Puglia supera di quasi dieci punti la percentuale italiana di minori in condizione di povertà relativa, con percentuale del 27,2% rispetto ad una media nazionale del 19%. Numeri meno drammatici se paragonati alle altre realtà del Mezzogiorno: la Puglia si attesta nella fascia medio-bassa delle regioni italiane con 58% di media regionale, che si abbassa notevolmente nelle province di Foggia (38?), BAT (42%) e Lecce (54%), mentre Brindisi (74%), Bari (69%) e Taranto (63%) investono un po’ di più.
Non sorride il sistema scolastico: il tempo pieno è garantito in Puglia per appena 1 classe su 5 (16%) della scuola primaria su una media nazionale del 31,6%. Il quadro peggiora se si analizza la situazione del servizio mensa, che in Puglia manca in 1 istituto su 2 (53%), la più alta percentuale d’Italia, contro le altre regioni del Mezzogiorno con percentuali leggermente più basse: Sicilia (49%), Campania (51%). Tanti fattori, che sollevano i riflettori sul bicchiere mezzo vuoto, e che probabilmente-conclude il rapporto-spiegano perché la Puglia abbia uno dei più alti tassi di ragazzi andati via dalla regione per cercare lavoro o condizioni di vita più confortevoli. Uno dei dati più alti è proprio quello della Puglia con 100.807 ragazzi, per la gran parte laureati che sono andati via dalla regione (mappa Se ti laurei ti cancelli), al terzo posto dopo la Campania (160.983) e la Sicilia (123.968).
Data: 19 Nov 2015
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