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Studio Uniba, danno renale riparato da cellule staminali

“Una scoperta importante che permette di ampliare la prospettiva terapeutica nei casi di infiammazione renale acuta e/o cronica.”
Studio Uniba, danno renale riparato da cellule staminali

L’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ha condotto una ricerca in collaborazione con la Biobanca dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. Lo studio è stato pubblicato nei giorni scorsi su una rivista scientifica prestigiosa, l’International Journal of Molecular Sciences, mettendo in luce l’importante scoperta a cui sono giunti i ricercatori baresi in merito alla relazione tra danno renale e cellule staminali del rene.

Stando a quanto emerso dalla ricerca, le cellule staminali suddette sono in grado non solo di riparare il danno del rene, ma anche di modulare il sistema immunitario.

I risultati della ricerca barese

A tal proposito ha parlato Fabio Sallustio, ricercatore e coordinatore dello studio:

“Lo studio dimostra che queste cellule staminali, che possono essere attivate sia da alcune molecole che segnalano un danno tissutale e sia da un componente della superficie dei batteri, sono importanti per stimolare la risposta immunitaria. Emerge dunque che la loro capacità immunosoppressiva è regolata dal microambiente infiammatorio: le quantità e i tipi di molecole infiammatorie differiscono notevolmente durante l’inizio e la progressione delle malattie e quindi influenzano in modo critico gli effetti immunoregolatori di queste cellule”.

“Un’altra scoperta importante – sottolinea Claudia Curci, prima autrice dello studio – è che queste cellule staminali regolano alcune cellule dell’infiammazione favorendone lo spegnimento, evitando perciò che diventi dannosa. Inoltre, abbiamo anche individuato le sostanze secrete dalle cellule staminali in grado di regolare questa attività immunomodulatoria”.

L’importanza delle cellule staminali renali

Sull’importanza delle cellule staminali renali si è espresso anche il professor Loreto Gesualdo, ordinario di Nefrologia e Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Bari: “È importante sottolineare che molte malattie renali sono caratterizzate dalla presenza di linfociti nel tessuto renale infiammato. Il contributo delle cellule staminali renali può essere importante nel modulare questo tipo di infiammazione renale, acuta e/o cronica, e amplia la prospettiva terapeutica”.

La ricerca, intitolata “Adult Renal Stem/Progenitor Cells Can Modulate T Regulatory Cells and Double Negative T Cells” è stata condotta da un valido team di ricercatori baresi. Ecco gli autori dello studio: Claudia Curci, Angela Picerno, Nada Chaoul, Alessandra Stasi, Giuseppe De Palma, Rossana Franzin, Paola Pontrelli, Giuseppe Castellano, Giovanni B. Pertosa, Luigi Macchia, Vito Francesco Di Lorenzo, Carlo Sabbà, Anna Gallone, Loreto Gesualdo e Fabio Sallustio.


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