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Da pazienti a OSS, la storia di Angelica e Silvana nel foggiano

“Da pazienti di un Centro di Salute Mentale di Troia a OSS, la storia di un percorso possibile.”
Da pazienti a OSS, la storia di Angelica e Silvana nel foggiano

A volte basta poco per dimostrare quanto sia facile rendere una missione apparentemente impossibile a dir poco reale e alla portata di tutti. È la lezione che ci insegnano, a Troia, Angelica e Silvana, due donne di 28 e 38 anni, che hanno compiuto un percorso terapeutico talmente degno di nota che si sono dimostrate in grado di passare dallo stato di pazienti a quello di dipendenti con il titolo di OSS, operatore socio-sanitario. Il valore aggiunto, che dimostra il grande valore e l’impegno profuso da parte delle persone coinvolte, consiste nel fatto per cui esse non fossero degenti di un reparto qualsiasi, ma appartenessero al Centro di Salute Mentale della città di Troia, struttura dedicata alla riabilitazione psico-sociale ma dalla quale ci si aspetta raramente di uscire vittoriosi.

Dal Centro di Salute Mentale di Troia

Angelica e Silvana erano ospiti del Centro di Salute Mentale ed è stato solo al loro grande impegno, in collaborazione con il supporto dei medici e specialisti locali, se hanno potuto andare ben oltre il normale iter terapeutico ottenendo il titolo di OSS, preparandosi a una nuova vita quasi inaspettata. Lo scambio di ruoli, quasi opposti, che è avvenuto nell’istituto foggiano, dimostra come il concetto di riabilitazione non solo sia una possibilità concreta ma anche una realtà affermata. Un percorso non facile che non ha ancora trovato conclusione ma che ha il supporto di tutti gli operatori coinvolti e del direttore generale della ASL Foggia Vito Piazzolla, che in occasione del nel corso della Conferenza dei Servizi Aziendali dedicata a tutte le politiche della prevenzione ha consegnato alle due ragazze un camice bianco. La scalata, da pazienti a OSS, non è qualcosa che accade certamente tutti i giorni ma che comunque sottolinea il grande impegno profuso dai vari impianti sanitari della città di Troia e della Puglia nel campo, lasciando ben sperare per il prossimo futuro.

Il futuro da OSS

Il camice bianco è un grande augurio per le due ex pazienti in virtù del concorso pubblico a cui le due donne hanno presentato regolare domanda di partecipazione. La loro eventuale vittoria rappresenterebbe la dimostrazione di come nella vita non si sappia mai quando arriverà il momento della svolta positiva, nonostante le problematiche che si sia costretti ad affrontare.


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