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“Trani è: tradizione, storia ed entusiasmo”. Così si intitola l’evento ideato da Cinzia Monterisi e Rosangela Borgia, nato con l’intento principale di esaltare e valorizzare piazza Scola Nova attraverso racconti e arte.
Il 15 giugno, a partire dalle 20.30, in pieno centro storico dove ha sede la sinagoga ebraica, prenderà piede questa lodevole iniziativa, articolata in diversi momenti: innanzitutto sarà fatto un excursus storico riguardo l’antichissima Piazza Scola Nova, luogo dell’evento, crocevia di storia e cultura e si proseguirà con varie esibizioni musicali, ma non solo, che porranno al centro della scena artisti locali, proprio per mettere in luce le diverse e innumerevoli tradizioni che contraddistinguono il nostro territorio dal resto d’Italia.
È essenziale che ogni cittadino o semplice turista di passaggio scopra il valore profondo di questo luogo, protagonista della Giudecca e custode di una pagina fondamentale della storia della città di Trani, arricchendosi di quella cultura ebraica tanto cara alla comunità tranese.
CHIESA DI SANTA MARIA SCOLANOVA
La chiesa di Santa Maria Scolanova (sec. XIII), è stata una delle quattro sinagoghe esistenti nel quartiere ebraico della città. Si presenta come un tipico edificio del romanico, pugliese in particolare: due livelli a pianta rettangolare voltati a botte, facciata monocuspidata, tetto a ‘chiancarelle’ e aperture a monofore sono elementi comuni all’edilizia civile locale e a quella di altre sinagoghe medioevali europee.
Oggi vi si accede per mezzo di una scalinata esterna addossata alla facciata occidentale dell’edificio che è costruito tutto in pietra, in cui la comunità ebraica tranese è tornata ad officiare il suo culto.
TRANI E GLI EBREI
La storia del legame tra gli ebrei e la città di Trani è antichissima, dal momento che le prime comunità stabili sorsero qui a partire dal 1100d.C. e il più antico documento attestante la permanenza degli ebrei nella città porta la data del 1166, quando re Guglielmo II poneva la Giudecca di Trani sotto la speciale sorveglianza dell’arcivescovo.
Fu grazie alla concessione sveva del 1155 che gli ebrei trovarono una collocazione ben definita in un’area adiacente al porto e non lontana dalla Cattedrale. Qui sorse la Giudecca, termine dall’origine incerta, inteso a volte nel senso spregiativo di “giudaica” – dal nome dell’apostolo traditore – a volte nell’accezione veneziana di “giudeca”, cioè di “passati in giudizio”.