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“Mio marito mi ha tradito con una escort: ecco le prove”: nasce da Facebook e arriva sui banchi dei tribunali una vicenda nata a Trepuzzi, dove a finire alla berlina è stata un’accompagnatrice, “escort” per chi predilige gli anglismi. Il suo nickname, “Fragolina”, con una foto della stessa in intimo e una lista di presunti clienti è stato oggetto di pubblicazione di una moglie di Trepuzzi, tradita – stando a leggere la sua denuncia in rete – come tante compagne di professionisti noti nella provincia di Lecce, tutti conoscenti della suddetta “Fragolina”.
Il post è stato prontamente cancellato, ma è rimasto in rete un tempo sufficiente per girare di cellulare in cellulare. La storia ha presto animato le cronache salentine, con tanto di cifre, nomi e cognomi, ma presto è diventata oggetto di un’inchiesta della Procura, aperta dal pm leccese Carmen Ruggiero e condotta dai carabinieri, con indagini aperte sulle ipotesi di induzione, sfruttamento alla prostituzione e stalking da parte del marito nei confronti dell’ex partner, che qualche mese fa ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri. Le origini della vicenda risalgono al 2014, quando “Fragolina” e l’allora marito partecipavano a scambi di coppia frequentando locali, iscrivendosi in siti specializzati e pubblicando annunci ad hoc. Nel gennaio 2015 la donna si era poi rivolta ai carabinieri, riferendo di essere stata costretta “dal marito a una intensa e particolare attività sessuale”, sempre in posti e località differenti e variabili: una “gentile costrizione” a concedersi ad altri uomini nata tra le mura familiari, costata al marito l’accusa di stalking e induzione alla prostituzione. Ora toccherà ai militari dell’arma studiare la validità delle liste di proscrizione pubblicate sul social network.
Data: 15 Feb 2016
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