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Lo scorso 22 aprile, proprio nella Giornata Mondiale della Terra, una ricorrenza dedicata all’importanza della tutela della natura in senso lato, nella Riserva Naturale di Torre Guaceto ha fatto visita un airone rosso.
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Questo esemplare, la cui visita ha assunto un valore simbolico, è stato subito visto e fotografato da un addetto al monitoraggio del Consorzio di Gestione, all’interno della palude della riserva, per uno scatto eccezionale tanto quanto la stessa presenza dell’animale.
Osservando bene l’immagine, inoltre, si può notare come l’airone abbia qualcosa nel becco: si tratta di un giovane natrice dal collare, Natrix natrix, una specie che popola la zona umida.
Sensazionalità dell’evento a parte, però, è importante capire perché l’airone si sia fermato proprio a Torre Guaceto.
È proprio in questo periodo, infatti, che la migrazione primaverile è al culmine: tutte le specie di animali migratrici si stanno affrettando a fare rientro nei Paesi di origine, a nord dell’Europa, per riprodursi.
In natura sono presenti due differenti viaggi: quelli più o meno lunghi, che suddividono i migratori in a ‘lungo raggio’ e a ‘breve raggio’. Se i primi svernano a sud del Sahara e per fare ritorno al luogo in cui sono nati possono arrivare a percorrere anche 20mila chilometri, i secondi trascorrono l’inverno attorno al bacino del Mediterraneo ed affrontano, quindi, un viaggio relativamente più breve, ma non meno pericoloso. L’airone rosso è tra questi ultimi.
Per poter migrare, è necessario che gli esemplari posseggano una perfetta forma fisica e che abbiano a disposizione cospicue riserve energetiche immagazzinate sotto forma di grassi.
Vista la propria localizzazione, la costa pugliese rappresenta un importante punto di sosta per infinite specie migratrici. Ma la localizzazione non basta affinché gli animali trovino un ambiente adatto per una sosta breve o lunga che sia. È necessario che le specie trovino ambienti naturali integri e caratterizzati da alti livelli di biodiversità. Ed è questo il caso di Torre Guaceto.
Come per le specie stanziali che vivono in Riserva, due volte all’anno, quindi, nei periodi delle migrazioni, l’area protetta gioca un ruolo fondamentale nel complicato scenario della migrazione, permette la sopravvivenza di un numero inestimabile di animali, offrendo habitat incontaminati e ricchi di specie. Da qui, la presenza dell’airone rosso.
Grazie al caratteristico color ruggine del piumaggio, si mimetizza tra le canne. Giunto nelle zone umide, è importante che l’airone rosso non venga disturbato perché alla prima avvisaglia di pericolo rigurgita quanto sta mangiando e si rimette in volo, debole ed affamato. Viste tutte le sue peculiarità, questa specie trova il suo luogo di sosta prediletto proprio a Torre Guaceto.
Attraverso le attività di gestione degli ecosistemi naturali e semi naturali, come lo sfalcio dei canneti e gli interventi di naturalizzazione, con i quali l’ente ha ricreato la zona umida della Riserva che era stata annientata con le bonifiche fatte negli anni ‘30, infatti, l’ente garantisce all’airone rosso e a molte altre specie di trovare un luogo sicuro in cui poter riposare, mangiare e riprodursi.
Un grande dono per gli animali che devono fare i conti con l’imperante distruzione globale degli ambienti naturali.
Foto di Andrea Motolese.
Data: 24 Apr 2020
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