The Walking Dad, la sfida “paterna” del barese Giovanni Abbaticchio

Squarci di vita quotidiana, finalizzati ad attraversare con ironia le dinamiche che caratterizzano la quotidianità di un giovane padre: uno sguardo differente, che veleggia tra temi divertenti come i videogames e la spesa, “un piccolo incubo nella vita di coppia”, fino a toccare aree sensibili come la paternità responsabile. E’ il succo di “The Walking Dad”, pagina Facebook creata dal giovane autore, videomaker e creativo barese Giovanni Abbaticchio: in poco più di 20 giorni lo spazio sui social ha raccolto più di 600 “like” e si conferma in crescita trasversale. “E’ un’idea che mi è venuta in pochi giorni, parlando con amici e conoscenti ho notato che della nostra figura di padri nella coppia si racconta sempre come se si trattasse di un’entità. Così ho pensato di condurre gli utenti di una pagina Facebook in un viaggio all’interno della quotidianità di un padre”. E Giovanni lo fa, con video studiati e curati nei particolari (“Li penso nel weekend e ci lavoro perlopiù al lunedì”) e raccontando situazioni che spesso gli sono ‘suggerite’ dagli stessi utenti Facebook.

Una pagina Facebook racconta le vicissitudini e le ironie della vita da papà

31 anni, di cui alcuni spesi a Roma lavorando per società di produzioni televisive, padre da due anni del piccolo Ludovico, Giovanni ha elaborato il nome del blog ispirandosi alla nota serie televisiva “The walking dead” su suggerimento di due amici: Giuseppe Del Buono e Luca Pagliara. Il varo del blog è avvenuto il 12 ottobre e i primi feedback sono stati estremamente positivi: il video “Mò che torna tuo padre”, riferito alle ‘velate’ minacce di una madre nei confronti di un figlio discolo, è già un cult, ma le porte sono aperte. “Vorrei continuare a curare questo spazio in maniera leggera e al tempo stesso consapevole-spiega Giovanni-ci sono tante tipologie di padre che meritano maggiore spazio. E Walking Dad può essere un’arena virtuale nella quale confrontarsi. Siamo padri che camminano, non zombie presenti saltuariamente”.