Home » Notizie Puglia » News Brindisi »
L’abbassamento delle temperature e le mareggiate hanno portato in “dote” in Puglia anche una strage di animali marini come le tartarughe. Vari casi di spiaggiamento di Caretta caretta sono stati registrati negli scorsi giorni in Puglia: spesso le testuggini erano arrivate sulla costa già prive di vita o avvistate quando era troppo tardi.
A volte, però, le tempestive segnalazioni hanno portato a dei salvataggi: è quanto avvenuto nell’oasi naturale di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi. A rivelarlo le foto di Giuseppe Lanotte, diffuse dall’ufficio stampa dlella riserva, che raccontano quanto sia prezioso l’apporto di chi, passeggiando sulla riva del mare dopo il cattivo tempo, vede gli animali in difficoltà e ne segnala la presenza alle istituzioni preposte. Nel weekend tre Caretta caretta ferite sono state infatti tratte in salvo. Una, la più grande e dell’età di circa 20 anni, aveva una ferita sulla testa. La seconda, più piccola e dell’età di circa 5 anni (della quale, data la giovane età, non è ancora possibile stabilire il sesso) aveva un amo conficcato in gola. La terza, dell’età di circa 5 anni, aveva la pinna anteriore sinistra ferita, un filo di nylon le si era attorcigliato attorno all’arto e avrebbe potuto causarne l’amputazione.
“I tre animali-raccontano dall’Ente-sono stati immediatamente soccorsi e ricoverati presso il nostro centro Luigi Cantoro. Qui hanno ricevuto le cure di primo intervento. Poi sono state trasportate presso l’Università di Medicina Veterinaria di Bari, dove hanno ricevuto tutte le cure del caso, prima di ritornare a Torre Guaceto”. Il tutto, come sempre, in coordinamento con provincia di Brindisi, Capitaneria di Porto e locale Asl. Come spiegato dai veterinari che se ne sono presi cura, fortunatamente, malgrado le ferite, le tre tartarughe godono di un buono stato di salute. Nell’arco di poco tempo, continuando ad essere seguite da medici specialisti, torneranno a stare meglio di prima. I tre animali saranno ora accuditi nel Centro per molti mesi, fin quando, a primavera, la temperatura del mare non sarà abbastanza alta da permetterne la liberazione.
Data: 17 Gen 2017
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.