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Droni sulle coste di Puglia per la salvaguardia delle tartarughe

“I droni consentiranno di conoscere tutti i movimenti della specie.”
Droni sulle coste di Puglia per la salvaguardia delle tartarughe

Le tartarughe marine di Puglia saranno sempre più tutelate. A decretare questa novità il Centro recupero tartarughe marine Wwf di Molfetta, che ha aderito al programma Life EuroTurtles.

Questo piano, che parteciperà anche ad un progetto di ricerca scientifica coordinato dai ricercatori delle università La Sapienza di Roma e Pisa, permetterà alle coste che vanno da Molfetta a Zapponeta di essere costantemente monitorate.

Droni per monitorare le tartarughe

L’alta tecnologia dei droni, infatti, consentirà di controllare la situazione, lo stato di salute, l’interazione con le attività antropiche e il numero di tutte le tartarughe presenti sulla zona.

Come ha spiegato il responsabile del Centro recupero Pasquale Salvemini, si prevedono una serie di transetti a distanza variabile dalla costa. I droni sorvoleranno a 70 metri di altezza percorrendo transetti regolari e cominceranno dalle 2,5 miglia alle 5.

Tutto questo darà l’opportunità di monitorare la presenza sia di tutte le specie vive, che, eventualmente, di quelle morte.

Oltre alla presenza dei rettili sarà anche possibile osservare la quantità di macro plastiche che sono presenti in quella porzione di mare.

I riflettori puntati sulle animali marini, inoltre, permetteranno di poter controllare le tartarughe in tutti i loro aspetti, che riguardano, ad esempio, la conoscenza di in che modo interagiscono sia tra loro che con altri animali presenti nei mari.

Liuto nelle acque pugliesi

I droni, inoltre, avranno anche il compito di confermare o meno la presenza sulle acque prese in esame della tartaruga più grande al mondo e quella che rischia maggiormente l’esistenza, la Liuto.

Alcuni pescatori, ha specificato Salvemini, hanno giurato di aver visto qualche settimana fa un’enorme tartaruga molto scura e dai tratti caratteristici differenti da quella della Caretta caretta. L’ultimo avvistamento di questo esemplare, che può arrivare anche a toccare i 200 kg, è avvenuto 30 anni fa sulla costa a sud di Bari. L’attenzione, ora, dovrebbe invece spostarsi a largo della città di Trani.

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