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Percorsi archeologici

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Taranto e dintorni. Percorso archeologico

TARANTO » Museo Archeologico MARTA, Museo Ipogeo Spartano
MANDURIA » Parco Archeologico delle Mura Messapiche
LEPORANO » Villa romana di Saturo
GROTTAGLIE » Museo della Ceramica

TARANTO e il MARTA

Città dall’antichissimo e glorioso passato la greca Taras, in latino Turentum, è stato uno dei massimi centri politici e commerciali dell’antichità; venne fondata nel 700 a.C. da alcuni coloni spartani sul sito di un più antico insediamento miceneo risalente al XIV sec a.c., probabilmente corrispondente all’odierna città vecchia.
In seguito all’incremento demografico e al conseguente sviluppo urbanistico avvenuto nel V sec l’area più antica divenne l’acropoli di una città che cresceva in importanza politica ed economica prevalendo sui vicini centri messapici, peuceti e della Magna Grecia e raggiungendo il massimo del suo splendore politico, economico e culturale al tempo del filosofo Archita (IV sec a.C.) allora Taranto dominava il Metaponto e l’intera pianura del Siri e rivestiva il ruolo di uno tra i massimi centri commerciali e manifatturieri del tempo. Lungo e sanguinoso fu il conflitto con Roma: dopo la disfatta di Pirro re dell’ Epiro e il saccheggio operato dai romani durante la seconda guerra punica, Taranto vide progressivamente decadere in epoca romana la sua importanza, divenendo colonia a partire dal 123 a.C. e in seguito municipium.
La città è divisa idealmente in due zone: l’Isola e il Borgo; la prima è la città vecchia, dove un tempo si ergeva l’acropoli, caratterizzata da strade tortuose e strettissime dove risiedono i monumenti più antichi; la seconda rappresenta il nucleo urbano formatosi in seguito all’espansione della città vecchia sulla terraferma. Nonostante sotto il piano stradale si celino ipogei, necropoli, cripte e tombe a camera che riconducono al raffinato culto dell’aldilà, i resti architettonici della Taranto greco-romana sono oggi assai sporadici e frammentari come le rovine di un tempio dorico datato al VI sec a.C. . probabilmente dedicato a Persefone, un tratto di mura di cinta del V secolo e pochi resti di un acquedotto e di un edificio termale. Ma la scarsità di strutture classiche è abbondantemente compensata da uno dei più importanti Musei Archeologici d’Italia: il MARTA, istituito nel 1887 e ubicato nel Convento di S. Pasquale, o dei frati Alcantarini, costruito poco dopo la metà del XVIII secolo, è di fondamentale per la conoscenza dell’arte della Magna Grecia ( secondo solamente al Museo di Napoli) con i suoi circa 100.000 reperti.
Il percorso espositivo è suddiviso in periodo preistorico e protostorico, periodo greco (senza tralasciare le tematiche dei rapporti dinamici con il mondo indigeno preromano), periodo romano, periodo tardoantico e altomedievale. Spiccano per straordinaria bellezza e pregevole fattura i famosi “Ori di Taranto”: gioielli ed accessori raffinatissimi rinvenuti nei corredi funerari come eleganti orecchini, collane, diademi, anelli e bracciali di pregio eccezionale che vanno a costituire solo una minima parte di quella immensa ricchezza che divenne bottino di Roma nel 209 a.C., anno di conquista della città; tra questi il bellissimo diadema della Tomba degli Ori di Canosa con una straordinaria decorazione a motivi floreali.
Inoltre sculture in marmo, tombe monumentali e copie di originali famosi come la testa di Herakles e la piccola statua votiva di Athena, mosaici ed epigrafi provenienti da edifici pubblici e privati di epoca romana, le ceramiche corinzie e protocorinzie solo alcuni dei temi di questo straordinario luogo.

É vivamente consigliata anche una visita al suggestivo Museo Ipogeo Spartano, una struttura unica in tutto il panorama storico-artistico pugliese: esso documenta tutte le epoche e i periodi storici a partire dalla fondazione di Taranto nel 706 a.c. fino al XVII sec. d.C., data di costruzione del soprastante palazzo nobiliare de Beaumont Bonelli, attraverso un percorso sotterraneo che scende fino a 12 metri sotto il manto stradale. Di particolare rilievo è il sistema di approvvigionamento idrico presente al quarto livello di quota, costituito da cisterne e condotti, scavati nel banco di roccia calcarea e utilizzati per la raccolta di acque dolci pervenienti da un fiume carsico. Sono presenti inoltre strutture murarie tardo-medioevali ed elementi architettonici di età bizantina.

MANDURIA

A Manduria consigliamo la visita al Parco Archeologico delle Mura Messapiche che con i suoi 150.000 mq è uno tra i parchi più estesi d’Italia.
Le poderose mura megalitiche dell’antico centro messapico si sono conservate in tutta la loro imponenza e mostrano una struttura a triplice cerchia: quella interna, la più antica, databile al V sec, è costituita da conci irregolari; la seconda, centrale, del IV secolo, è a blocchi regolari mentre la terza, molto più larga delle due precedenti, è delimitata sui due da grandi blocchi e risale al III sec a.C.
La passeggiata archeologica, intra moenia, da la possibilità di ammirare la vasta necropoli comprendente circa 1200 tombe che vanno dal VI al II sec a .c e che hanno fornito numerosi reperti e preziosi corredi funerari. Particolare interesse inoltre riveste il famoso Fonte Pliniano, reso celebre dalla citazione di Plinio il Vecchio nelle sue Naturalis Historiae e che ancora oggi scorre con le sue proprietà taumaturgiche nella sua antica cavità naturale.

LEPORANO e GROTTAGLIE

Situati sull’altura che domina le insenature di Porto Saturo e Porto Perone, in uno dei tratti più belli della costa ionica nei pressi di Leporano, vi sono i resti della villa romana di Saturo: di età imperiale, è distinta in due nuclei ai lati della torre del XVI sec recanti preziosi mosaici.
Il Museo della Ceramica a Grottaglie accoglie oggetti provenienti da collezioni pubbliche e private, insieme a reperti archeologici, che illustrano la storia dell’artigianato figulino, per secoli settore trainante dell’economia grottagliese; l’esposizione conta circa 400 manufatti esposti per ambiti cronologici nei quali si distinguono le diverse forme ceramiche e le più svariate peculiarità tecniche-decorative che riprendono iconografie tratte da un vasto repertorio faunistico, floreale e figurativo.



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