I migranti affollano la chiesa e il parroco recita messa in inglese con l’I-pad. Succede a Canosa di Puglia, nella provincia Barletta-Andria-Trani. In risposta alla crescita della comunità dei fedeli che frequentavano la sua parrocchia, con tanti nigeriani e somali giunti in Puglia-e in attesa di ricevere lo status di rifugiati-dopo lunghe traversate in mare ospiti fissi dei banchi della chiesa dell’Assunta, il sacerdote, don Michele Malcangio ha messo da parte la sua abitudine di parlare senza uno scritto e ha iniziato a preparare la sua omelia, mettendone il contenuto su un tablet e proiettandolo sulle mura della parrocchia attraverso un video-proiettore. Perché se i riti sono gli stessi, il problema è che i migranti non riescono a seguire Vangelo, preghiere e omelia.
“Da quando sono arrivati in paese, qualche settimana fa, qualcuno di loro era solito venire in chiesa, ma notavo i loro sguardi persi nel vuoto-racconta il sacerdote-e ho intuito subito che il problema era la lingua”. L’idea è però realizzabile attraverso la cooperazione collettiva, aggiunge don Michele: “Io con l’inglese sono negato, ma per fortuna i parrocchiani mi aiutano traducendo e così anche quei fratelli possono partecipare alle celebrazioni eucaristiche“. Nel futuro però potrebbero esserci altre innovazioni: “Non escludo-insiste il parroco-che sia uno di loro a leggere dal pulpito le prossime omelie che scriverò”.
Data: 20 Set 2016
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