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A Foggia nasce un nuovo polo di aggregazione nel cuore del Quartiere Ferrovia: si chiama Slow Park. È l’ambizioso progetto dell’Amministrazione comunale inserito nel Programma di riqualificazione urbana denominato “da periferia a periferia”. Sorgerà in un’area adiacente al Nodo Intermodale.
L’idea progettuale ruota intorno al cibo e al concetto di lentezza. Il parco sarà realizzato su una superficie di 7.435 mq di proprietà comunale, recuperando un’area ferrovia dismessa. È prevista un’area food: sarà una vetrina dei prodotti a km 0 di qualità. Slow è il ritmo di un nuovo modo di fare la spesa senza ansia e frenesia, il piacere di una passeggiata, il tempo che scandisce una degustazione, il relax lontano dalla routine.
Slow Park sarà aperto alle bici e connesso con l’area di scambio del trasporto ferro/gomma, sintesi della mobilità lenta e sostenibile. All’interno del parco sarà presente una ciclo officina. Il tempo stimato di realizzazione è di 18 mesi.
L’opera è interamente finanziata dal Governo nell’ambito del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 maggio 2016 (ai fini del Dpcm si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi). Ha seguito l’iter e la pianificazione il Dirigente dell’Area Tecnica, Ing. Francesco Paolo Affatato, che ha coordinato anche la complessa e sinergica attività di redazione del Programma “da periferia a periferia”.
L’intervento agisce su un’area a forte criticità sociale. «È un’opera pubblica che consentirà ai foggiani di riappropriarsi di uno spazio che sin dal nostro insediamento ci siamo ripromessi fortemente di strappare al degrado – afferma il sindaco di Foggia Franco Landella – Accendiamo un faro nel Quartiere Ferrovia con un intervento di recupero in grado di rivitalizzare l’intero contesto urbano e accrescere la percezione di sicurezza. Sulla scorta di quanto è avvenuto anche in altre grandi città, con tempi diversi, le zone limitrofe alla stazione hanno subito una trasformazione fino a catalizzare problemi di integrazione sociale e fenomeni di illegalità. Servono progetti innovativi e coraggiosi per invertire la tendenza. Slow Park ne è un esempio. Restituiamo alla città un pezzo della sua identità».
Data: 7 Ott 2020
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