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Attore, doppiatore, regista, sceneggiatore, Sergio Rubini è ritenuto a ragione uno dei maggiori artisti italiani del mondo cinematografico degli ultimi tempi. Non tutti sanno che, con una famiglia originaria di Gravina in Puglia spostatasi nel tempo verso la pianura, Rubini nasce nel 1959 e cresce a Grumo Appula in provincia di Bari, a poca distanza dal capoluogo di regione. Lascerà la regione pugliese solo dopo quasi vent’anni, ed esclusivamente per fini artistici, cercando di unirsi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Un sodalizio poco fortunato, che non durerà più di due anni e che lo costringerà a reinventarsi più volte, espandendo i suoi limiti, suonando, recitando tra piccole opere cinematografiche e teatrali, intrattenendo il suo pubblico come speaker radiofonico.
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Figlio Mio Infinitamente Caro è il titolo del film che lo porta per la prima volta tra le sale dei cinema italiani. L’anno è il 1985, e nell’arco dello stesso seguiranno anche Desiderando Giulia e Il Caso Moro, tre pellicole che permetteranno ai suoi spettatori di conoscerlo sotto diversi punti di vista e da differenti prospettive. Dopo poco, nel 1987, è persino il maestro Federico Fellini a scritturarlo per una parte in una sua pellicola, tessendone le lodi.
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È nel 1989 che la carriera artistica di Sergio Rubini ha modo di ottenere un’improvvisa impennata che lo porterà nell’olimpo degli attori nazionali, grazie al suo sodalizio con l’autore, sceneggiatore e regista Umberto Marino, la cui collaborazione sarà capace di dare vita a una serie di immortali capolavori. Libero di dare libero sfogo al suo estro creativo avrà modo di intraprendere, dopo poco, anche la carriera di regista: con il film La Stazione avrà anche il titolo di Miglior Film alla Settimana Internazionale della Critica. Tra le sue note collaborazioni risultano nomi come Margherita Buy, che sarà la sua compagna per tre anni, ma anche Diego Abatantuono, il regista Gabriele Salvatores, Mel Gibson e molti altri.
L’amore per la sua terra natia, la Puglia, traspare da molte sue opere, che l’hanno coinvolta e dipinta come una terra ricca di colori e perfetta per ricamare squarci cinematografici avvolgenti e sempre capaci di far innamorare. Sarà lui stesso a definirlo il territorio che ne ha plasmato l’amore per il cinema, ricco di panorami differenti, che solo i più esperti sanno riconoscere.
Data: 29 Apr 2020
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