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Sul palcoscenico del Teatro Italia di Francavilla Fontana, martedì 6 febbraio, va in scena uno spettacolo tratti da uno dei più importanti testi della drammaturgia americana del Novecento, “Uno sguardo dal ponte”. Dal capolavoro del 1955 firmato Arthus Miller, è riproposta la vera storia di una delle pagine più drammatiche del sogno americano vissuto da milioni di italiani, volati in America, nella splendida New York degli anni ’50, alla ricerca di un futuro migliore. Attraverso il dramma interiore di Eddie Carbone, interpretato dall’attore Sebastiano Somma, il regista Enrico Lamanna racconta la miseria degli immigrati italiani, la loro difficoltà di adattarsi al nuovo mondo, l’incapacità di comprendere un sistema di leggi che ritengono differente dall’ordine naturale delle cose e l’illusione.
Tutto avviene sullo sfondo di una New York evocata da una proiezione e da una scala che dal celebre ponte scende nei bassifondi di Brooklyn, il quartiere italiano, dove appena sbarcati dalle navi arrivavano a bivaccare o a nascondersi presso qualche parente i nostri connazionali emigranti clandestini. Sulle note sfumate della limpida colonna sonora di Pino Donaggio, si dipana la storia di Eddie, emigrante italiano, intento a condurre una vita tranquilla e serena con la moglie Beatrice e con la nipote Catherine, rimasta orfana. Sarà proprio quest’ultima a rappresentare, nel racconto, il punto di discrimine tra bene e male perché, quello che sembrava un atteggiamento protettivo verso la nipotina indifesa, si rivela in realtà un assillo e un amore ossessivo, distruttivo e torbido.
Questo prezioso manufatto di Miller, nella traduzione di Masolino D’Amico, travolgerà il pubblico in un crescendo di emozioni e trasformazioni, portandolo ora a ridere con la spensierata e ingenua vivacità di Catherine, ora a temere insieme a Eddie Carbone, tormentato da questa passione incontrollabile.