Home » Notizie Puglia » News Bari »
L’olio di oliva di Puglia (e non solo) si potrà trasformare in farmaci. Questa intuizione è avvenuta dopo una ricerca alla quale hanno collaborato alcune Università italiane, compresa quella di Bari.
Il progetto, finanziato da alcune fondazioni bancarie che hanno messo a disposizione ben 7 milioni per il triennio 2018-2021, ha preso il nome SoS cioè Sustainability of the Olive-oil System ed è pronto per rivoluzionare il mondo della medicina.
Il team che ha studiato attentamente tutte le proprietà degli scarti dell’olio di oliva è stato composto, oltre che dal Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università di Bari Aldo Moro, anche da:
I diversi studi compiuti hanno permesso di associare l’intuizione geniale a dimostrate ricerche, il cui esito potrebbe ben presto rivoluzionare il settore alimentare e farmaceutico non sono italiano ma mondiale.
Utilizzare dei prodotti naturali per curare le patologie potrebbe evitare che i farmaci possano avere gli indesiderati effetti collaterali: la mancata aggiunta di materiale e sostanze chimiche potrebbe portare benefici per tutti i pazienti.
Ma in che modo gli scarti dell’olio di oliva verranno utilizzati per la produzione dei farmaci? Come ha spiegato una nota, ad essere impiegatio saranno gli estratti delle foglie, il cui compito è fungere da blocco all’azione genotossica del cadmio, una sostanza chimica tossica.
Questi stessi estratti, che vengono già utilizzati nella produzione alimentare per aumentare la conservabilità dei taralli e di altri prodotti come ad esempio il paté di olive potrebbero ben presto avere un nuovo impiego.
Al momento i farmaci sono ancora in fase sperimentale, ma ben presto potrebbero essere resi disponibili nelle farmacie.
Data: 9 Mag 2019
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.