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Una possibile cura contro il tumore osseo dei bambini porta la firma di alcuni ricercatori italiani, tra i quali è presente anche una pugliese, Mattia Lauriola.
Il team di studiosi internazionali, ha infatti scoperto di alcune interazioni molecolari che sono alla base del sarcoma di Ewing e ha proposto un potenziale trattamento che ha così mostrato dei risultati promettenti, così come evidenziato su uno studio di topi e i cui risultati sono stati pubblicati su una rivista scientifica.
Il sarcoma di Ewing è un tumore osseo che in media colpisce i bambini sotto i 15 anni. Sebbene la sua incidenza sia relativamente rara (si verifica in un caso ogni 312.500), questo male ha un alto potenziale metastatico e in Italia ha poco meno di 100 nuovi casi all’anno.
Mattia Lauriola, ricercatrice di Manfredonia che lavora al dipartimento di Medicina diagnostica specialistica e sperimentale del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, ha partecipato all’importante studio con la romana Donatella Romaniello e Ilaria Marrocco di Latina.
Lo studio compiuto dal team interdisciplinare, come riporta La Stampa, si era concentrato sui recettori degli ormoni steroidei presenti in tutte le cellule umane, i glucocorticoidi e che hanno il compito di trasmettere i messaggi ormonali relativi allo stress, alla veglia e alle diverse altre funzioni. In alcuni casi specifici, però, può capitare che i recettori stimolino la comparsa e la crescita delle cellule tumorali.
Questo fenomeno avviene quando si spostano nel nucleo cellulare, dove interagiscono e si legano ai fattori di trascrizione, molecole che attivano o disattivano i geni. È proprio uno di questi fattori che è conosciuto per guidare lo sviluppo del sarcoma di Ewing che prevede che il suo gene si fonda in modo anomalo con un altro gene, creando quindi un gene cancerogeno.
Non appena impiantato le cellule di sarcoma di Ewing nei topi, è stato evidenziato come i tumori siano cresciuti in maniera più lenta rispetto a quando è stato compiuto il trattamento con il metirapone, un farmaco approvato per il trattamento dell’insufficienza surrenalica e che agisce riducendo la sintesi di glucocorticoidi.
Il mifepristone, inoltre, ha impedito le metastasi del sarcoma di Ewing attraverso un’importante via di diffusione delle cellule tumorali, che vanno dall’osso ai polmoni.
Sebbene al momento l’incredibile scoperta sia avvenuta solamente in fase sperimentale, non si esclude che la nuova cura possa essere facilmente brevettata in quanto utilizza dei medicinali che sono già approvati e utilizzati per altri scopi.
Data: 18 Dic 2019
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