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“Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco.”
Emblematico il titolo della mostra – inaugurata lo scorso 5 settembre all’Audorium Vallisa di Bari e aperta al pubblico sino al 19 novembre – che vede al centro della ricerca artistica un semplice panno di lino, un tempo usato per tamponare e assorbire il flusso mestruale, prima dell’invenzione degli assorbenti mono uso.
L’esposizione è il risultato di un progetto di ricerca e inchiesta a cura di Manuela de Leonardis, cominciato nel 2014 e ancora in corso, che coinvolge 68 artiste internazionali. Tra le protagoniste: Ilaria Abbiento, Takou Ben Mohamed, Tomaso Binga, Ketty Tagliatti, Virginia Ryan, Silvia Giambrone, Ivana Spinelli, Deborah Willis, Elizabeth Aro, per citarne alcune.
A tutte loro è stato fornito un panno di lino, strumento utile per dar vita alla propria opera che esplora a 360° il mondo femminile, rappresentando la pubertà, le mestruazioni, la menopausa, la sessualità, i legami familiari, la violenza e il femminicidio, argomenti ancora tabù in diverse parti del mondo. Proprio attraverso questa semplice “pezza”, le artiste si fanno portavoce di storie e racconti di ordinaria quotidianità, rielaborate in maniera ironica o poetica, con citazioni letterarie o pittoriche.
Questo progetto si pone in linea con una campagna pubblicitaria di assorbenti, risultata disturbante a molti e poetica ad altri, che utilizza immagini esplicite e rivelatorie del ciclo mestruale. Il messaggio di fondo vuole sottolineare la naturalezza del ciclo, che non è più necessario nascondere.
L’esposizione nasce dall’omonimo volume Il sangue delle donne | The blood of women. Tracce di rosso sul panno bianco | Traces of red on a white cloth, una raccolta delle opere e dei testi scritti dalle 68 artiste e realizzato con il sostegno della Fondazione Pasquale Battista.
La mostra gode del patrocinio dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale – Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Puglia, del Comune di Bari e dell’Accademia di Belle Arti di Bari.