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Nella spiaggia lambita dal mare cristallino di San Cataldo, una località del Salento a pochi chilometri da Lecce, si può ammirare un importante reperto appartenente al passato, il Molo di Adriano.
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Questo sito, considerato uno dei monumenti più importanti dell’epoca romana della provincia di Lecce, era utilizzato come punto di arrivo e di partenza di merci e persone ed era molto probabilmente ben collegato con l’antica Lupiae. Ma qual è la storia di questa affascinante struttura passata e troppo spesso dimenticata?
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San Cataldo è l’unico tratto sulla costa pugliese ad essersi conservato in così buone condizioni. Si vedono i cinquanta metri di struttura muraria che hanno resistito al passare del tempo, all’erosione costiera e agli atti di vandalismo. Il luogo divenne approdo di pellegrini e punto di commercio per l’olio locale. Insomma un punto focale di grande rilevanza politica e commerciale, uno sguardo sulla storia del tutto privilegiato in Puglia.
Il Molo prende il nome da Adriano, il celebre imperatore della storia romana, colui che regnò dopo Traiano, il conquistatore, mantenendo le sue terre, tranne la Mesopotamia. Adriano si rese celebre soprattutto per la sua propensione alle arti e alla cultura, che sostenne con opere grandiose. La politica adrianea volta alla tolleranza, anche nei confronti degli schiavi ai quali furono alleggerite le condizioni di schiavitù, ricorda un momento di splendore dell’arte e della filosofia. Il molo presente nelle acque al largo di San Cataldo si caratterizza dunque come una delle opere da lui fortemente volute.
Sebbene non si sappia con certezza la data esatta in cui fu fatto costruire questa struttura, ciò che è certo è che il porto fosse già esistente nel II secolo d. C. e che fu percorso da Ottaviano.
Negli scatti aerei di Emiliano Peluso è possibile ammirare il sito archeologico in tutta la sua bellezza, con i resti dell’antico splendore romano in bella vista sulle acque cristalline del Salento. In parallelo nei pressi dei resti del molo, è stata realizzata una passerella con panchine per consentire agli amanti della storia di ammirare e godere delle bellezze del territorio. I lavori sono stati condotti dalla soprintendenza archeologica di Puglia in collaborazione con l’Università del Salento e delle associazioni Insynchlab, LabTaf e Tour Up ‘n Down.
Gli scatti
Data: 20 Ott 2020
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