Il giovane Lorenzo Toma muore a soli 19 anni dopo una serata alla discoteca “Guendalina” a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, una delle più famose d’Italia.
Dopo il caso del “Cocoricò” di Riccione in cui a morire per overdose di ecstasy fu un minorenne, la tragedia si ripete in una discoteca pugliese (con cause tuttavia ancora da accertare). Ironia della sorte, la discoteca “Guendalina” avrebbe organizzato per il 12 Agosto una “Cocoricò night”, a sostegno del club emiliano, chiuso per quattro mesi dal prefetto di Rimini.
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A lanciare l’allarme al 118 alle 6:30 di mattina sono gli amici e la fidanzata. A nulla son serviti i soccorsi e i tentativi di rianimare il giovane studente salentino, arrivato già morto all’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Insieme ai soccorsi, sul posto arrivano i carabinieri per ricostruire la vicenda. Dai racconti pare che il giovane, uscito dalla discoteca, si sia accasciato al suolo dopo aver ingerito del liquido da una bottiglietta.
La Procura della Repubblica di Lecce ha disposto autopsia ed esami tossicologici per scoprire di più sulle cause del decesso e capire nello specifico se ci sia un nesso con quanto bevuto dalla bottiglia o meno.
La stessa notte i carabinieri hanno arrestato due pusher in fragranza di reato, un 21enne della provincia di Bari e un 24enne della provincia di Brindisi, mentre spacciavano ecstasy, cocaina ed hashish. Tuttavia al momento sono esclusi collegamenti tra le vicende.
Il Sindaco di Gallipoli Francesco Errico lascia su Twitter un commento sulla vicenda che provoca non poche polemiche: “Se le famiglie esercitassero un po’ più di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare“.
Lo stesso sindaco, accortosi dell’errore, poco dopo cerca di giustificarsi con altri due tweet:
“Se ho offeso la famiglia chiedo umilmente scusa.Il mio post voleva solo proteggere i ragazzi che hanno bisogno di aiuto per evitare la droga”
“Sono rammaricato perche’ il mio e’ stato solo un urlo di dolore e disperazione per chi,come me ha figli e nipoti di quell’eta’!”
Dopo gli esami tossicologici eseguiti il procuratore di Lecce conferma che il 19enne Lorenzo Toma è morto per cause naturali, per una cardiomiopatia ipertrofica di cui il giovane era affetto. Fugato quindi ogni dubbio sul collegamento della morte con il liquido ingerito dalla bottiglietta. Il decesso non è stato causato da sostanze stupefacenti, come si temeva nei primi giorni dall’accaduto.
Data: 9 Ago 2015
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