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Entra finalmente nel vivo la stagione delle sagre salentine, momenti di festa che chiamano a raccolta l’intera comunità locale, attirando migliaia di persone da tutta la regione.
A fare da apripista sarà la tradizionale Sagra Te Lu Ranu nella piccola Merine, poco distante dalla città di Lecce, che vivrà la sua XXVI edizione dal 20 al 22 luglio 2018. Questa manifestazione, legata alla riscoperta del grano – in italiano ranu è il grano – rappresenta una preziosa risorsa di terra per Merine e richiama la simbologia mariana e cristiana.
Ci sarà da leccarsi i baffi con le numerose leccornie preparate per l’occasione: l’immancabile ranu stampatu (grano duro pestato a mano, lessato e condito con pomodoro fresco, formaggio e peperoncino); fave nette e cicore reste (fave secche sgusciate e lessate, crostini di pane fritto e cicoria saltate in olio extravergine d’oliva); muersi (minestra di legumi misti lessati e saltati con l’aggiunta di rape, pezzi di pane fritto e peperoncino); la frisa ncapunata (frisa di grano o di orzo o di farina tritordeum condita con cipolla, pomodoro, rucola e olio) e le rinomate orecchiette con le cime di rape, condite con aglio olio e peperoncino. Il tutto contornato da momenti di spettacolo e intrattenimento, a cura di gruppi di artisti e cabarettisti.
Era il 1993 quando il parroco Don Piero Quarta diede il via alla prima sagra della stagione estiva salentina. La scelta del nome è strettamente legata al periodo stagionale del raccolto delle messi, la mietitura, quando le spighe sono giunte a maturazione. Oggi questa festa è portata avanti da un Comitato presieduto dall’attuale parroco Don Luca Nestola, che ogni anno organizza anche la Festa Patronale del Paese.