Muro Leccese: Sagra de Lu Porcu Meu
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Sagra de Lu Porcu Meu, il gusto della carne di maiale a Muro Leccese

Sagra de Lu Porcu Meu
Evento
Sagra de Lu Porcu Meu
Località
Muro Leccese (LE)
Data/periodo
21 ott 2018
Orario
ore 21:00
Ingresso
gratuito

Resta fedele alla tradizione la cittadina di Muro Leccese che, anche quest’anno, dedicherà la terza domenica di ottobre all’attesissima Sagra de “Lu Porcu Meu”.

Domenica 21, infatti, si rinnova l’appuntamento con la festa popolare che richiama l’attenzione dei muresi e dei turisti provenienti da ogni angolo della regione, per lasciarsi accarezzare il palato dal gusto unico della carne di maiale, proposte nelle diverse specialità: dalla carne lessa ” lesso “, agli arrosti e agli spiedini. Il tutto accompagnato dall’ottimo vino locale e tanta buona musica.

Una lunga tradizione

Le voci di un tempo raccontano che, in occasione della Festa dei Santi Medici, si era soliti allevare un maialino che veniva lasciato circolare liberamente per le vie di Muro Leccese, in modo che fosse cresciuto da tutti i cittadini. Il suo “porcile” era, infatti, la piazza del paese dove, in mezzo al fango e alla sporcizia, passava i suoi giorni ingrassando, ignaro del suo destino nefasto. Nel giorno prestabilito, veniva ucciso e poi cotto in grandi recipienti di rame rosso e tutti gli abitanti ne mangiavano un po’, per devozione ai santi Cosma e Damiano.

Qualche curiosità

Non è un caso che il maiale sia un animale particolarmente caro alla cittadina di Muro Leccese e che il soprannome dei suoi abitanti sia proprio “porci”. A tal proposito, è bene rievocare un simpatico aneddoto:
un uomo aveva costruito un grande recinto per i suoi numerosi maiali, in modo tale da poterli contenere tutti. Un giorno però, a causa di un terribile temporale, l’allevatore, per non rischiare che i suoi animali potessero ammalarsi, ebbe la brillante idea di farli asciugare in un grande forno. I poveri maiali furono così letteralmente cotti a fuoco lento. Lo sciocco padrone, però, non se ne rese neppure conto, e sghignazzando, diceva ai presenti: Guardàti comu sta ritene, pare ca sta sciòcane (Guardate come ridono, sembra che stiano giocando).

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