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SAC Salento, accordo per la promozione delle civiltà messapiche

SAC Salento, accordo per la promozione delle civiltà messapiche

Coordinare attività volte alla valorizzazione e alla promozione delle testimonianze archeologiche delle civiltà messapiche: queste le basi dell’accordo sottoscritto a Vaste di Poggiardo, provincia di Lecce, da 15 amministratori comunali salentini alla presenza dell’assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, Loredana Capone. Obiettivi comuni e un territorio da difendere e diffondere: le attività saranno svolte in maniera coordinata “per valorizzare -il commento della Capone- un enorme patrimonio archeologico di un popolo che ha lasciato mura mastodontiche, costruzioni possenti, affreschi, tombe e ogni genere di reperti”.

15 comuni aderenti. La Capone: “Occorrono strategie comuni di azione”

Il SAC delle Serre salentine è uno dei Sistemi Ambientali e Culturali della Regione Puglia. Al SAC delle Serre Salentine aderiscono la Provincia di Lecce ed i Comuni di Poggiardo, Botrugno, Cursi, Maglie, Miggiano, Minervino di Lecce, Montesano Salentino, Nociglia, Ruffano, San Cassiano, Sanarica, Scorrano, Specchia, Spongano, Supersano e Surano. “I SAC – ha aggiunto la Capone –hanno contribuito a far mettere in piedi dai Sindaci dei Comuni, spesso con la preziosa collaborazione dell’università e della sovrintendenza, strategie comuni di azione al fine di avere una regia condivisa di promozione e tentare di integrare le azioni di valorizzazione. Adesso dobbiamo lavorare tutti insieme a un ulteriore fondamentale passo: coinvolgere il privato. Fare emergere, con trasparenti bandi per la gestione e fruizione dei beni culturali, imprese culturali e creative che diano occupazione ai tanti professionisti del settore. I fondi europei sono inclusi in questa strategia di rapporto proficuo pubblico/privato. Per accedervi non basterà presentare un progetto di restauro o conservazione di uno o più beni ma occorrerà un congruo progetto di valorizzazione, di gestione e fruizione di quei beni. E se il territorio, come si è fatto con la buona prassi di oggi, lavora e progetta insieme su un prodotto culturale omogeneo, sarà anche più facile promuoverlo e organizzare itinerari turistici, utilizzare servizi innovativi e applicazioni tecnologiche”.


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