Home » Notizie Puglia » News Bari »
L’Università di Bari e i suoi ricercatori sono sempre più protagonisti in Europa. L’ultimo di una grande lista è stato lo studente Gianvito Pio, che dal 2 al 4 settembre è stato ospite dell’International University of Sarajevo come insegnante per una scuola che ha visto coinvolti un gruppo di ricercatori di machine learning (apprendimento automatico) e di biologia, nonché di trenta alunni.
La presenza del giovane barese in Bosnia-Erzegovina si è resa necessaria per portare il contributo della ricerca nell’ambito del progetto COST delle tecniche di statistica e apprendimento automatico negli studi sul microbioma umano, in inglese Statistical and machine learning techniques in human microbiome studies” .
Questa ultima ricerca innovativa, che prevede una collaborazione tra biologi e informatici, richiede il loro studio per ottenere importanti conseguenze nel campo medico.
Il microbioma è infatti un patrimonio genetico dei batteri ospitati dagli uomini e in particolare presente nell’intestino. Un approfondito studio su di esso, quindi, potrebbe portare alla definizione di alcuni metodi in grado di anticipare o prevedere l’insorgere di alcune diffuse patologie come ad esempio il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.
La ricerca, basata sulla correlazione tra la presenza di questi batteri e il verificarsi di alcune malattie ha quindi visto il dottor Pio come trainer di un nutrito gruppo di studiosi arrivati a Sarajevo per una training school sul ‘machine learning for microbiome‘, una scuola destinata alla formazione di alcuni esperti dalla duplice formazione, sia in ambito genomico che di intelligenza artificiale.
Si parte dai dati forniti dai biologi. Su persone malate di questa o quella patologia, vengono fatte analisi per conoscere il microbioma che ospitano. Così sarà possibile creare modelli predittivi, che dicano quanto è probabile che una persona si ammali in futuro. Il ricercatore Gianvito Pio ha avuto il compito di spiegare i metodi avanzati sviluppati dal gruppo KDDE utili al raggiungimento di tale obiettivo, in grado di raccogliere e affrontare le sfide tipiche dell’analisi dei dati biologici. Il progetto, infine, intende cercare di capire le importanti funzioni fisiologiche che svolgono i batteri. Per farlo occorre oggi stabilire un’altra simbiosi, quella fra i ricercatori che si occupano di microbioma e quelli che si occupano di apprendimento automatico.
Data: 19 Set 2019
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.