Mesagne: Raccondino
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Raccondino, Dino Abbrescia si racconta al Teatro Comunale di Mesagne

Raccondino
Evento
Raccondino
Località
Mesagne (BR) - Teatro Comunale
Data/periodo
7 feb 2019
Orario
ore 21:00
Ingresso
a pagamento

Comicità tutta pugliese sul palco del Teatro Comunale di Mesagne. Il prossimo 7 febbraio andrà in scena “Raccondino”, il primo «one man show» teatrale di Dino Abbrescia, nato dal suo desiderio di raccontare se stesso e la sua vita attraverso i propri personaggi. Sulla scena si alternano, infatti, delle figure fantastiche che si aggrappano al suo passato, predicendo l’avvenire.

Storie, aneddoti, raccondini

La storia di Dino prende piede dalla sua Bari, quando era ancora un bambino e condivideva la camera da letto con le nonne. Cresciuto in una famiglia umile e allo stesso tempo di sani principi, Dino cominciava a coltivare i suoi sogni che dovevano fare i conti con la dura realtà e le difficoltà degli anni ’80, fino a quando scoprì la passione per la tromba, la musica e il teatro. Dalle vesti di tecnico a quelle di attore improvvisato sul palcoscenico, in sostituzione di un altro impossibilitato a terminare la tournée, la sua carriera prese il volo e, da allora, non si è più fermata. Approda sul grande schermo interpretando il ruolo di Minuicchio ne “La CapaGira” di Alessandro Piva e, successivamente, quello di un padre colluso con la malavita in “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores al fianco di Diego Abatantuono. La sua verve comica esplode quando è chiamato a vestire i panni del cugino gay di Checco Zalone in “Cado dalle nubi”.

Importante anche il suo percorso in Tv, dove ha la possibilità di prender parte a fiction di successo come “La Uno bianca”, “Distretto di polizia” e “Squadra antimafia”. Una sorte alquanto beffarda, se si considera che Abbrescia fosse figlio di un carabiniere.

Tra i suoi “raccondini” non mancheranno aneddoti riguardanti la sua famiglia e la sua vita privata. Il tutto rappresentato attraverso una scenografia composta da elementi tecnici, tecnologici, a comporre una sorta di “non luogo” in cui il presente e il passato si avvicendano, permettendo a Dino di farsi largo tra i suoi ricordi.

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