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Tra i meravigliosi scenari dell’altopiano delle Murge, nei pressi della città del pane, sorge quella che, a prima vista, sembra una profonda voragine nel terreno. In realtà, questa apparentemente depressione di poca importanza, conserva nella sua profondità una storia affascinante e tutta da conoscere. Il Pulo di Altamura, questo il suo nome esatto, è infatti una dolina di origine carsica.
La dolina, dalla profondità di 477 metri di altitudine e 92 di profondità, è sicuramente uno tra i fenomeni carsici più imponenti di tutta l’Alta Murgia.
Tanti sono i dubbi riguardanti l’origine del Pulo di Altamura. Tra le tante ipotesi accreditate, vi è una sola certezza: come già detto questa depressione è nata in seguito alla natura carsica del territorio nel quale sorge. Non è infatti un caso che nelle vicinanze siano presenti altri territori simili a questo: il Pulicchio di Gravina, il Pulo di Molfetta e il Pulicchio di Toritto.
Gli squarci nel terreno, dunque, possono essere interpretati attraverso la doppia azione, meccanica e chimica, che l’acqua della pioggia esercita su tutta la massa rocciosa. Come noto, però, la roccia è di per sé impermeabile. Come si può interpretare allora questo fenomeno?
La risposta a questa domanda è da individuare nel significato del carsismo, che rappresenta l’attività chimica che viene esercitata sulle rocce calcaree, portando inevitabilmente alla rottura di parte del terreno.
Il Pulo è particolarmente apprezzato poiché considerato un luogo nel quale, oltre che vivere in contatto con la natura, si possono godere di vere e proprie escursioni all’interno del cratere.
Appena arrivati sul luogo si può osservare la predominanza della macchia mediterranea su tutta la superficie a nord, la cui parete si apre e si nasconde al suo interno con affascinanti grotte (conosciute rispettivamente come Grotta I e Grotta II) e anfratti.
Un tempo abitate dagli ominidi, queste grotte sono state anche la dimora di quella specie che è poi stata definita come Uomo di Altamura, scheletro dell’uomo di Neanderthal riscoperto nel 1993 nelle vicinanze.
Il Pulo di Altamura è stato poi sfruttato a pieno in tutta la sua bellezza nell’età moderna. Tantissimi sono stati i numerosi resti umani, da aggiungere ai ciottoli incisi e alla famosissima conchiglia di Cyprea.
Foto: Parco Nazionale dell’Alta Murgia
Data: 30 Mag 2019
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