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La Puglia continua a registrare incetta di record. L’ultimo di una lunga serie proviene direttamente dai dati forniti dall’Istat sull’export e che hanno visto un’incredibile rimonta del Tacco d’Italia, che si è brillantemente posizionato al quinto posto della classifica nazionale.
Nei soli primi sei mesi del 2019, infatti, la regione ha registrato un +10,1% dell’esportazione, con un conseguente incremento dell’occupazione, derivante dalla crescita del prodotto interno lordo.
Stando alle parole dell’assessore allo Sviluppo economico, Mino Borraccino, si può tranquillamente sostenere che l’esportazione è diventata centrale per il sistema economico della regione. A breve, inoltre, verrà messa in campo un’altra importantissima misura per la internazionalizzazione delle imprese, la cui disponibilità economica è di circa 30 milioni di euro.
La Puglia e il suo +10,1% sono state precedute da:
Se nel primo trimestre ad essere aumentate sono state le vendite di articolo farmaceutici, chimico-medicinali e botanici del Lazio e gli articoli in pelle della Toscana, nel secondo semestre invece l’espansione dell’export è aumentata nel sud.
Stando alle analisi di Coldiretti, inoltre, a volare sono state le esportazioni dell’agroalimentare nazionale che ha fatto registrato un record in assoluto del +5,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In totale, infatti, sono stati esportati all’estero dei beni agricoli e alimentari per un totale di 21,4 miliardi. Ad apprezzare particolarmente i prodotti italiani e pugliesi sono stati gli americani, dove è stato rilevato un aumento del +11%. Tra i prodotti più richiesti da tedeschi, inglesi e americani spicca il vino, il cui valore complessivo si aggira intorno ai 3 miliardi.
Il successo del vino di Puglia continua a rimanere tale sicuramente per merito delle sue numerose etichette, le quali occupano i primi dieci posti nelle bottiglie, tanto da aver permetto di registrare il maggior incremento dei consumi durante l’anno, con ben 2 vini pugliesi nelle prime 4 posizioni, posizioni rispettivamente occupate dal Primitivo pugliese e dal Negroamaro, che hanno registrato il +21% della produzione e il +15%.
Data: 13 Set 2019
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