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La Puglia difende il suo pomodoro Igp da quello campano. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 13 marzo da parte del ministero dell’Agricoltura della richiesta di riconoscimento della denominazione Pomodoro pelato di Napoli, presentata dall’associazione dei trasformatori conservieri Anicav, c’è stata la reazione della Regione guidata dal governatore Michele Emiliano, delle associazioni di categoria e della politica locale.
La Regione Puglia, dunque, si opporrà in tutte le sedi per la richiesta di riconoscimento Igp del pomodoro pelato di Napoli. “Ho avuto già contatti – ha annunciato dall’assessore alle Politiche agricole Donato Pentassuglia – con il ministero delle Politiche agricole, stiamo istruendo il fascicolo e a breve sarà pronto”.
“La levata di scudi sarà netta”, ha proseguito Pentassuglia, che evidenzia come nel Foggiano si “concentra il 90% della produzione nazionale del pomodoro lungo”. La Puglia ha 60 giorni dalla registrazione per fare opposizione: “Non ci sono dubbi che lo faremo, il fascicolo è quasi istruito”, ribadisce Pentassuglia.
Ma è trasversale la difesa del pomodoro pugliese che arriva dal Consiglio regionale. Dai banchi della maggioranza e dell’opposizione giunge un chiaro “no” alla richiesta campana.
Anche Coldiretti Puglia è al fianco della Regione contro il nò secco alla richiesta di riconoscimento IGP del pomodoro pelato di Napoli. L’associazione ribadisce la contrarietà senza condizioni al nuovo tentativo di ottenere il riconoscimento comunitario «che non rappresenta la realtà produttiva del pomodoro, ma solo della trasformazione».
Data: 22 Mar 2021
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