Home » Notizie Puglia » News Bari »
«È inconcepito che non avete mai visto la Puglia». La citazione di Checco Zalone, al secolo Luca Medici, campeggia sorniona all’interno della brochure che presentava la regione ospite del Salone del Libro di Torino, edizione 2016. Una presenza culturale, nel duplice solco di Aldo Moro e Albano, tra “Visioni” e musica che unisce il Tacco d’Italia alla Russia, che in cinque giorni ha unito la sacralità della cultura e la genuinità del cibo, tra un panino col polpo e una carrellata di verdure nostrane.
Reporter d’eccezione, il governatore pugliese Michele Emiliano, che sulla sua pagina Facebook ha postato decine di contenuti nella trasferta all’ombra della Mole: «Della Puglia ci si innamora per il suo mare, per il suo cibo, per i suoi ulivi all’ombra dei quali ci si riposa e si riflette. Il sentimento è ragione di vita e la nostra è la terra dove da Federico II fino a Moro è più semplice e più facile leggere o scrivere, perché qui si recupera il senso della vita-spiega romantico- Qui ha cantato Al Bano. Per questo, perché è così famoso, l’ho portato qui a Torino». We are in Puglia, dunque: a Torino il tacco d’Italia è stato rappresentato da 37 case editrici (da Laterza a Cacucci, da Dedalo a Manni, da Adda a Progedit o a Les Flaneurs) ma anche gli scrittori pugliesi che editi da altri presentano i propri libri come Nicola Lagioia o Giancarlo De Cataldo che parteciperà a due incontri, o Francesco Carofiglio. Ora, però, è al futuro che bisogna guardare – come ha sottolineato l’assessora Loredana Capone, la quale, spiegando il salto di qualità fatto negli ultimi anni dalla Puglia, ha ricordato la crescita degli investimenti in cultura, in linea con quanto sta facendo il governo (il ministro Dario Franceschini ha detto che le risorse del suo dicastero sono cresciute del 36% rispetto al 2015).
Data: 17 Mag 2016
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.