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Un investimento complessivo da circa 11 milioni di euro: è l’esborso al quale si sottoporranno le imprese italiane ed estere che si sono aggiudicate per i prossimi anni (fino ad un massimo di 50) la gestione di 15 tra fari e strutture costiere del secondo bando di Valore Paese del Demanio. Tra le aree coinvolte non poteva certo mancare la Puglia, per l’esattezza la provincia di Taranto: due sono le strutture affidate in concessione nel tacco d’Italia. Si tratta del Convento di San Domenico Maggiore Monteoliveto, a Taranto, struttura risalente alla prima metà del ‘600, e della Torre Castelluccia Bosco Caggioni a Pulsano, sempre in provincia di Taranto. Quest’ultima fu costruita come torre di vedetta costiera e dopo fu adibita a “torre dei cavallari” del Principe.
Nell’elenco delle altre strutture affidate in concessione ci sono altre strutture dall’assicurato valore storico e architettonico tra le quali il Faro di Capo Zafferano, a Santa Flavia, Il Padiglione Punta del Pero a Siracusa, lo Stand Florio a Palermo, il Faro Formiche, nell’isolotto di Formica Grande (in provincia di Grosseto), il Faro della Guardia Ponza (Latina),il Faro di Punta Polveraia nell’Isola d’Elba (Livorno), il Faro di Punta Libeccio a Marettimo (Trapani), il Faro di Punta Spadillo a Pantelleria, il Faro di Capo Mulini ad Acireale (Catania), il Faro di Capo Milazzo (Messina) e il Faro di Capo Faro Isola di Salina.Lo stato, spiega una nota ufficiale emanata dall’Agenzia del Demanio, incasserà oltre 420 mila euro di canoni annui per una cifra complessiva di 8 milioni di euro.
Data: 12 Giu 2017
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