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Come ogni anno, il mese di marzo dedica un’attenzione particolare al mondo femminile. La città di Fasano, da ormai trentuno edizioni, rinnova l’appuntamento con il Premio Letterario Internazionale “Donna” per prose e poesie inedite in lingua italiana a tema libero, mai pubblicate.
Quest’anno, la cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 9 marzo, presso l’Auditorium I.I.S.S. “Leonardo Da Vinci”, alla presenza di un pubblico tradizionalmente folto e delle TV locali, condotta dalla giornalista RAI Claudia Bruno. A scandire la manifestazione, saranno diversi momenti: quello iniziale, riservato alla lettura dei testi finalisti e alla votazione da parte del pubblico del vincitore del “Premio di Sala“; il momento seguente con l’assegnazione delle targhe in ricordo della professoressa Teresa Liuzzi, e, in conclusione, la premiazione ufficiale dei vincitori del Premio “Donna”, distinti nelle categorie “Prosa”, “Poesia” e “Giovani”. Il tutto terminerà con la premiazione dei vincitori della categoria “Romanzi editi“.
Nel corso degli anni, il concorso letterario ha assunto una valenza interculturale, grazie anche alla presenza di numerosi artisti e scrittori provenienti da aree geografiche diverse.
Frutto di un’iniziativa del Centro Italiano Femminile, sezione di Fasano, il Premio Letterario “Donna” è nato nel 1989. Obiettivo principale, quello di sottolineare e valorizzare le straordinarie peculiarità e il ruolo determinante della donna nel mondo della cultura. Rappresenta, inoltre, un’occasione per restituire luce alla scrittura al femminile, che guarda e racconta la realtà da un punto di vista differente, per ciò che concerne la quotidianità, gli affetti, le emozioni. Le trenta edizioni passate hanno registrato una notevole crescita del numero dei partecipanti e della qualità degli elaborati, al punto da affermarsi a livello nazionale e internazionale. Importante ricordare che, nel 2014, il Premio Donna ha ricevuto un prestigioso riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica «per aver contribuito alla promozione umana, sociale e culturale della donna, ponendola al centro non di drammatici vittimismi ma di costruttivi punti di vista».