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Non segnò per soccorrere avversario, Premio Esposito a un calciatore Under 17 del Foggia

Non segnò per soccorrere avversario, Premio Esposito a un calciatore Under 17 del Foggia

Da Napoli a Foggia, un ponte virtuale nel segno del ricordo e del fair play. La borsa di studio intitolata alla memoria di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto dopo gli incidenti prima della finale di Coppa Italia 2014 giocata a Roma tra la Fiorentina e il Napoli, è stata assegnata dal Coni a Francesco Pipoli, calciatore del Foggia under 17. A darne notizia è stato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Napoli. “Pipoli-ha raccontato Malagò-stava andando in porta per fare gol, ma non ha segnato per soccorrere un avversario. Con la mamma e il papà di Ciro Esposito abbiamo voluto individuare questo atleta che ha fatto un gesto importante”.

Malagò: “Ha segnato il gol più importante”

15 novembre 2015. Stadio Tor Bella Monaca – Roma. Torneo Under 17. Si gioca Lupa Castelli Romani-Foggia Calcio. Ad un quarto d’ora dalla fine la gara è ferma sul risultato di 1-1. Il Foggia è in fase d’attacco. L’attaccante rossonero Francioso salta un avversario che cade e si accascia a terra dolorante. La palla arriva a Francesco Pipoli che è solo davanti al portiere. Dalla panchina rossonera il tecnico Costanzo Palmieri si sbraccia, non pensa al gol ma all’avversario a terra ed esorta Pipoli a fermarsi. Il giovane rossonero non ci pensa un attimo: ferma l’azione e corre a verificare le condizioni dell’avversario. Il pubblico, quel pubblico fatto di genitori accusati tante volte di esasperare gli animi dei loro ragazzi, non ha dubbi: si alza in piedi e premia con un lungo applauso il gesto di Francesco. La panchina della Lupa Castelli Romani va ad abbracciare quella del Foggia. La gara finisce 1-1. Ma stavolta non c’è recriminazione, soltanto la certezza di aver fatto la cosa giusta” ricorda il sito ufficiale del Foggia.

La borsa di studio-assegnata dal CONI su indicazione di Giovanni Esposito e Antonella Leardi, i genitori di Ciro Esposito-si propone di celebrare un protagonista del mondo agonistico che si è maggiormente distinto grazie a un significativo gesto di lealtà e di fair play. Un gol, una vittoria non avrebbero cambiato la vita di Francesco, non avrebbero cambiato la storia del Foggia. Fermarsi, mettere la salute dell’avversario davanti a tutto, invece, sì.


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