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Le menti migliori della Puglia stanno partecipando alla missione Polar Quest 2018 dedicata all’esplorazione scientifica e geografica su una barca a vela ecosostenibile intitolata Polar Nanuq intorno alle isole Svalbard site a ridosso del circolo polare artico, a nord della Norvegia. A partecipare sono i ricercatori del Dipartimento Interateneo di Fisica Michelangelo Merlin e della sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare della città di Bari, il loro operato ha preso il via il 21 luglio puntando alla ricerca dei resti del dirigibile Italia, precipitato in maniera tragica proprio nei pressi delle isole Svalbard il 24 maggio 1928 e sparito senza lasciare alcuna traccia.
L’imbarcazione avrà a bordo una serie di strumenti altamente scientifici che permetteranno il raggiungimento di tre differenti obiettivi. Questi comprenderanno lo studio di radiazioni cosmiche ad alte latitudini, raccogliere informazioni riguardanti le microplastiche disperse lungo i mari ed effettuare telerilevamenti geografici per la modellizzazione 3D insieme a una raccolta dati su fauna e coste. Il primo degli esperimenti, legato ai raggi cosmici, prende il titolo di Polar Quest (PolarQuEEEst, a essere corretti), con un programma senza precedenti legato a un rilevatore sviluppato dal centro Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi di Roma in collaborazione con le sezioni degli Istituti Nazionali di Fisica Nucleare di Bari e Bologna, comprendendo il meglio delle ricerche italiane sull’argomento.
L’esperimento Polar Quest rientra nel campo della più grande ricerca di Extreme Energy Events del Centro Enrico Fermi con cui i ricercatori del dipartimento di Fisica di Bari collaborano da tempo. Presso il CERN di Ginevra, con il supporto degli studenti di alcune scuole italiane, norvegesi e svizzere, sono stati costruiti tre rilevatori di radiazioni cosmiche gemelli. Il primo sarà installato sull’imbarcazione della Polar Nanuq, un secondo sarà posto presso una scuola superiore di Nessoden, Norvegia, e il terzo a Bra, in Italia. L’obiettivo è misurare simultaneamente il flusso dei raggi cosmici su un arco di 40 gradi di latitudine, correlandoli grazie a rilevatori GPS e sincronizzandoli.
Data: 25 Lug 2018
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