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La pietra leccese, da marmo povero al fascino del Barocco

“Dalla sua scoperta, sino all'utilizzo da parte degli artisti del Barocco: tutto il fascino della pietra leccese.”
La pietra leccese, da marmo povero al fascino del Barocco

La Puglia, è risaputo, è una delle terre più ricche che esistono. Il sole e il clima favorevoli hanno sempre reso speciali i prodotti agroalimentari pugliesi; il mare ha elevato la regione del tavoliere a prima meta turistica in Italia; e poi c’è la storia. A raccontare buona parte del passato del Salento, è la pietra leccese, definita anche pietra gentile per la sua malleabilità e versatilità di utilizzo.

È proprio questo materiale, ancora oggi la forma più alta dell’artigianato salentino, ad aver dato vita al rinomato Barocco leccese. È Lecce, infatti, a rappresentare il naturale bacino di utilizzo della pietra, dall’architettura religiosa a quella civile e militare.

La pietra leccese

La pietra leccese è una roccia, di natura calcarea, formatasi da sedimenti marini della zona salentina. Sarà il medioevo a valorizzare l’utilizzo del minerale, ma la forma artistica del Barocco esploderà tra il XVI e il XVIII secolo, a Lecce. Gli architetti che hanno scolpito la storia di Lecce, da Giuseppe Zimbalo a Giuseppe Cino, si sono lasciati ammaliare dalla bellezza e dalle proprietà della pietra gentile.

Estratta proprio dalle cave del territorio salentino (Lecce, Corigliano Melpignano e Cursimaglie), la pietra leccese gode di compattezza e malleabilità. Queste le caratteristiche che nel corso del tempo hanno reso la pietra, un materiale idoneo non solo nell’ambito architettonico, ma anche scultoreo. Ed è così che quella che prima era denominata il marmo dei poveri, a partire dal 600700, diverrà sinonimo di ricchezza e di un gusto destinato a fare scuola. Palazzi, capitelli, pareti: Lecce è circondata dalla bellezza di una pietra che offre un ventaglio cromatico che spazia dal rosa al giallo, passando dal bianco e dall’ambra, i colori di Lecce.

Gli artisti leccesi, ancora oggi, lavorano la pietra seguendo tecniche e strumenti tradizionali. La pialla, lo scalpello, la carta vetro e il martello di legno sono gli arnesi che accarezzano la pietra gentile, modellandola e destinandola anche alla realizzazione di prodotti di arredamento come vasi o applique, piuttosto che per caminetti e fontane da giardino.

Il Barocco

È nel 1571 che è possibile fissare l’inizio della nuova storia di Lecce, quando la battaglia di Lepanto allontanò definitivamente la minaccia turca. Fino ad allora, Lecce, era un borgo fortificato e arroccato intorno al Castello fatto erigere da Carlo V.

Sarà con l’avvento del ‘600 che la città muterà volto. Nuove costruzioni che, nel corso di due secoli, resero Lecce, la Città del Barocco. L’impiego della pietra crebbe in maniera esponenziale, passando dall’utilizzo per stabili religiosi e nobiliari a un più sentito uso dell’architettura privata. Balconi, cornicioni, stemmi e facciate, a partire dal ‘700 rappresentarono la nuova storia di Lecce.


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