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Teatro come luogo di relazioni. In questo concetto si racchiude perfettamente l’intera programmazione della nona stagione del Teatro Tatà di Taranto dal titolo “Periferie”. La cooperativa del Crest ha voluto puntare i riflettori sui sentimenti che muovono i diversi comportamenti degli uomini, attraverso otto spettacoli che andranno in scena dal 3 novembre al 9 marzo 2019.
Sabato 3 novembre
Il primo appuntamento vedrà protagonista il Teatro Metastasio di Prato con “Un quaderno per l’inverno”, per cui sono stati assegnati i premi Ubu 2017 a Massimiliano Civica per la regia e ad Armando Pirozzi per il miglior nuovo testo italiano. In scena, il racconto di un insegnante di lettere che, rientrando in casa, vi trova un ladro, armato di coltello, che vuole da lui qualcosa di molto insolito.
Sabato 24 novembre
Ispirato al romanzo di successo di Elena Ferrante L’amica geniale, ha preso vita questo progetto della bottega d’arte Fanny & Alexander “Da parte loro nessuna domanda imbarazzante”. Chiara Lagani e Fiorenza Menni sono due amiche che crescono insieme, dall’infanzia alla vecchiaia, condividendo gioie e dolori di ogni tappa della vita.
Sabato 15 dicembre
Stefano Ricci e Gianni Forte presentano “Easy to remember”, uno spettacolo incentrato sulla straordinaria allegoria dell’arte e della vita, attraverso la mirabile figura della poetessa russa Marina Cvetaeva, considerata l’emblema di un incontenibile slancio a liberarsi da ogni regola imposta da un mondo conformista.
Sabato 12 gennaio
Si intitola “Maestro!” il suggestivo monologo in cui l’attore e regista Stefano de Luca racconterà i dieci anni al fianco di Giorgio Strehler, grande maestro del teatro che gli ha insegnato “la vita del guitto” e a offrire a questa passione tutto se stesso.
Sabato 26 gennaio
Scritto da Plauto più di 2000 anni fa, Teresa Ludovico riporta in scena l’“Anfitrione”, che ricalca il tema del doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale.
Sabato 9 febbraio
Con “Masculu e fìammina”, Saverio La Ruina racconta la storia di un uomo semplice intento a parlare con la madre ormai scomparsa. Davanti alla sua tomba, le confida per la prima volta di essere omosessuale.
Sabato 23 febbraio
Nello spettacolo “In nome del padre”, Mario Perrotta, propone un’indagine sul tramonto della figura del padre nella società contemporanea, che ha visto esaurire la rappresentazione patriarcale.
Sabato 9 marzo
Vincitore del premio I Teatri del Sacro 2015, “Io, mia moglie e il miracolo” è la storia di un paese senza luogo e di relazioni che hanno perso l’equilibrio. E di un guaritore che, pur non professando alcuna religione, rivela il dono di riportare in vita oggetti e persone.