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Origini della Puglia, viaggio nel tempo dal grembo materno alla nascita

“La Puglia conserva nel suo passato un'affascinante storia tutta da (ri)scoprire.”
Origini della Puglia, viaggio nel tempo dal grembo materno alla nascita

Si è sempre parlato della terra della tradizione, del folclore, della stagione estiva e dei mari, ma mai nessuno si è chiesto da dove sia nata questa regione incantata e quali siano le origini della Puglia. La Puglia è la regione più bella al mondo e questo, è dovuto anche grazie alla presenza nel passato di moltissime popolazioni differenti, le quali hanno reso lo Sperone d’Italia così camaleontico e particolare. La sua storia ha delle radici profondissime, difficili da raggiungere, ma è anche vero che, con l’aiuto di testimonianze e leggende tramandate nel tempo, la missione potrebbe risultare decisamente più semplice.

La Puglia nella preistoria

Alle origini della Puglia, tutto ebbe inizio nella preistoria, precisamente a Grotta Paglicci, in provincia di Foggia, dove sono stati ritrovati i più antichi siti paleolitici pugliesi. In quarant’anni di scavi, oltre 45mila reperti storici e anche i resti di un esemplare di Homo Erectus. Anche nel Salento sono state scoperte delle meraviglie antichissime, come il Dolmen Placa di Melendugno. Questo monumento megalitico si trova all’interno di un uliveto, il che rende tutto più suggestivo e famigliare. Sempre nel Salento, è possibile ammirare le ceramiche messapiche risalenti alla metà tra VII e III secolo a.C. Inizialmente erano prodotti dei vasi decorati con forme geometriche come cerchi, quadrati, rombi e linee differenti.

Periodo romano

Dalla preistoria al periodo romano: i romani conquistarono la Puglia durante lo scontro con i Sanniti e Pirro tra IV e III secolo a.C. Sin da subito, i conquistatori si accorsero di essersi insidiati in una terra con un’ottima posizione strategica. La regione si affacciava sul mare, pertanto rendeva favorevole il commercio con i popoli di tutto il Mediterraneo e oltre. Curiosa è la storia dell’attuale capoluogo pugliese Bari, che fu scelto anche dai romani come “municipium cum suffragium”, ossia che godeva della possibilità di legiferare e creare delle proprie istituzioni, pur dipendendo da Roma. Anche la via Appia, che passava da Taranto fino a Oria, terminava di fronte al porto di Brindisi, dove tutt’oggi c’è una scalinata con due colonne che segnano la fine della famosa via.

Dagli Svevi all’Unità d’Italia

Dagli Svevi all’Unità d’Italia: con gli Svevi, la Puglia conobbe un periodo di massimo splendore grazie alla costruzione di moltissime fortificazioni, una delle quali è il bellissimo Castel del Monte, entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità grazie all’UNESCO. Federico II fu fondamentale per la ricostruzione di Bari e soprattutto di Foggia, una città amata dal sovrano, dove fece costruire tre palazzi imperiali nel centro storico. Se andassimo un secolo avanti, potremmo saperne di più della nascita, grazie a Giolitti, dell’Acquedotto Pugliese, il più grande acquedotto d’Europa. Il fascismo permise la nascita di due nuove province alle origini della Puglia: Taranto e Brindisi. Quest’ultima fu anche la città che accolse la famiglia reale e il governo Badoglio, successivamente all’armistizio e alla destituzione di Mussolini, diventando così capitale del Regno d’Italia dal settembre del 1943 fino al febbraio 1944.

Il Tavoliere delle Puglie

Ad avere voce in capitolo, dopo aver parlato delle origini della Puglia, è anche la Puglia moderna, la Puglia dei nostri giorni. Attualmente è considerata una delle regioni italiane più coinvolte nel mondo dell’agricoltura, grazie al Tavoliere delle Puglie. Le città di Bari, Taranto e Brindisi soprattutto, sono fiorenti anche a livello economico e commerciale, grazie alla presenza di tantissime industrie. Che dire del turismo pugliese, che ogni anno vede gremire i cunicoli e le stradine delle città in maniera spropositata, che reca al cittadino pugliese una gioia immensa, una gioia che lo rende fiero di essere parte della regione più bella del mondo: la Puglia.


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