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Destagionalizzare i flussi turistici diversificando l’offerta? In Puglia si può. A certificare l’aumento del numero di imprese che investono nel Tacco d’Italia è la stessa Regione, che ha comunicato di aver ammesso a finanziamento 338 richieste per 300 milioni di investimenti (119 le risorse pubbliche), movimentando più di 3.600 unità lavorative (tra vecchi e nuovi occupati). Sono 119 i milioni distribuiti a 338 progetti turistici in Puglia: i fondi, messi a disposizione dalle regione, saranno parzialmente finanziati con i fondi del “Pia turismo”, i Programmi integrati di agevolazione e sono stati distribuiti nel corso del 2016 per potenziare l’offerta del territorio in vista di un’ulteriore crescita di arrivi e presenze prevista quest’anno.
Fondamentale per l’accesso ai finanziamenti, come spiegano dalla Regione, è che i progetti prevedano lo sviluppo delle aree senza distruggere quanto c’è già, ma rinnovandolo. “La domanda turistica – spiega l’assessore regionale al Turismo e Sviluppo Economico, Loredana Capone– è un potente motore economico perché alimenta l’offerta che a sua volta cresce stimolata dalle agevolazioni regionali. Stiamo sostenendo un’importante fonte di sviluppo con una spesa in termini di risorse pubbliche di 119 milioni di euro”. A tanto ammontano le agevolazioni richieste dalle imprese con questi due incentivi, “ma – dice ancora Capone – si tratta di risorse che generano investimenti per tre volte tanto, senza contare il fatto che in un arco di tempo inferiore a due anni abbiamo già superato (per più di 30 milioni di euro) il valore dei progetti di Pia Turismo e Titolo II Turismo della passata programmazione che pure movimentarono più di 269 milioni di investimenti”. L’intento è chiaro: movimentare lo sviluppo senza distruggere ambienti e scenari ormai universalmente riconosciuti come tra i piu’ suggestivi al mondo. “Così –conclude la Capone – la Regione Puglia contribuisce a realizzare strutture di ricezione che conciliano piacere e affari per 365 giorni all’anno”.
Data: 30 Gen 2017
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