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Bari ancora set cinematografico per le riprese di “Nove e Novantanove”

“Il protagonista del film sarà l'attore romano Duccio Camerini.”
Bari ancora set cinematografico per le riprese di “Nove e Novantanove”

A partire dalla mattinata di ieri la Puglia e in particolare Bari si sono trasformate, ancora una volta, in un set cinematografico. Il capoluogo di regione farà infatti da sfondo al nuovo film Nove e Novantanove.

Cast del film

La pellicola, la cui sceneggiatura è stata curata da Lorenzo J. Nobile e Giuseppe Brigante, vedrà nel cast gli attori Duccio Camerini, Mauro Pirovano, Lamine Labidi e Miloud Mourad Benamara. Il cortometraggio, prodotto dalla società Quasar di Legonegro, con il sostegno di Mibact e Apulia Film Commission, sarà girato principalmente in via Sagarriga Visconti, ai confini tra il centro città e il rione Libertà.

Direttore della fotografia: Cosimo Caroppo, assistito da Flavia Califano e Serena Pia Perla; Scenografia: Francesco Ciccimarra, coadiuvato da Martina Perrone e Vita Gaia Vincenti; Aiuto regia: Irene Campana di Mesagne; Segretaria di produzione: Federica Cavallo; Location manager: Fortuna Limone, Roberta Ugenti.

Di cosa parlerà “Nove e Novantanove”

Al momento non sono stati ancora diffusi i dettagli del film, di cui si sa solamente che il protagonista Giuseppe, interpretato dall’attore romano Duccio Camerini, vorrebbe acquistare un regalo di nozze a sua figlia, nonostante non appoggi il matrimonio. Per riuscire a procurarsi i 999 euro che gli mancano per comperare una lavatrice decide di rapinare la kebabberia del suo futuro genero.

Il protagonista, è stato scritto in una presentazione, è un vecchio immigrato che ci ha provato negli anni ’60, arrivando in Italia anni prima di Lampedusa, del reato di immigrazione clandestina e della Lega Nord. In quei tempi, dopotutto, nello Stivale si era ancora lontani dalla crisi e dalle numerose statistiche odierne. Giuseppe è un uomo relegato tra gli ultimi che sperava di ottenere qualcosa di più dalla vita. Il matrimonio di sua figlia, tuttavia, potrebbe sconvolgere le sue convinzioni e ideali.

Nove e Novantanove, quindi, si prospetta come un racconto sui rapporti familiari e sul razzismo, utilizzato come un pretesto per nascondere le proprie paure e sconfitte, un modo di darsi un posto negandolo ad altri.


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