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Notte della Taranta, anche un ospedale da campo nell’organizzazione

Notte della Taranta, anche un ospedale da campo nell’organizzazione

Un ospedale da campo con 22 posti letto, una sala per la piccola chirurgia e ben otto squadre di soccorso, da cinque unità l’una, coadiuvate da decine di volontari, personale medico ed infermieristico. Sono i numeri della Notte della Taranta 2016, in calendario il 27 agosto a Melpignano, in provincia di Lecce. Non solo musica, divertimento e spettacolo: occorre anche fronteggiare “le emergenze e le richieste di soccorso” ammette Maurizio Scardia, responsabile provinciale del 118. Ogni mezzo di soccorso avrà a bordo un medico, un infermiere e un operatore socio-sanitario. 200mila sono i partecipanti attesi all’evento di rilevanza nazionale.

L’anno scorso 153 interventi complessivamente realizzati

“Nel corso degli anni abbiamo potenziato le risorse e perfezionato l’organizzazione per garantire maggiore assistenza e fronteggiare le richieste di soccorso. Lo scorso anno sono stati 153 complessivamente gli interventi effettuati tutti di lieve e media entità” ha spiegato Scardia. Per l’occasione saranno impiegate squadre itineranti che presidieranno i punti più sensibili e di maggiore affluenza. Il progetto è inserito in una campagna nazionale che mira a rendere tutti i palchi d’Italia cardioprotetti durante concerti e spettacoli con la presenza di una equipe medica pronta ad intervenire nel caso di bisogno e di un defibrillatore.

Intanto, il 21 agosto, tappa dopo tappa, il festival giunge a Castrignano Dei Greci, per un altro doppio appuntamento sia con la tradizionale ragnatela del festival che con la novità del festival edizione 2016 “Altra Tela”. Alle 21.30 al palazzo Baronale De Gualtieriis, per le piazze d’ascolto, ci sarà il noto attore Giorgio Tirabassi in veste di musicista che propone una selezione oculata e accurata di canzoni romane (con una scappata “fuori porta”, com’è d’obbligo nelle migliori tradizioni, in terra di Ciociaria, con Arziti bella) garbate, melodicamente accattivanti, curate nella modulazione della voce e nell’accompagnamento, classiche insomma perché al tempo stesso romantiche (e cioè drammatiche e liriche al tempo stesso) e antiche , a combattere e respingere lo stereotipo del romano attaccabrighe e vistoso, incline alla battutaccia sguaiata e alla parolaccia”.


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