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Notte della Taranta 2016, Carmen Consoli: “Sarà un’edizione donna come non mai”

Notte della Taranta 2016, Carmen Consoli: “Sarà un’edizione donna come non mai”

A piccoli ma costanti passi, l’edizione 2016 de La Notte della Taranta entra nel vivo. Le ultime ore hanno ospitato Carmen Consoli e il suo staff a Torchiarolo: la maestra concertatrice di questa edizione, nota come la “cantantessa”, ha anticipato le sue idee in vista della notte del 27 agosto a Melpignano, ribadendo il rapporto di stima e collaborazione con i componenti dell’Orchestra della Taranta: dal 1998 ad oggi sono stati numerosi i musicisti italiani e stranieri che si sono alternati sul palco di Melpignano nel ruolo di Maestro Concertatore. Tra questi ricordiamo Daniele Sepe, Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Vittorio Cosma, Stewart Copeland, Pietro Miles, Joe Zawinul e tanti altri ancora.

Al via a Torchiarolo le prove in vista della tappa del 27 agosto a Melpignano

Una taranta donna, mai come quest’anno: “Fimmina, direi-ammette la Consoli-il Salento è un bellissimo esempio di operatività e ammirazione: la cultura qui è considerata una risorsa economica ed è veramente un’intuizione meravigliosa. Io credo molto nella bellezza, che non deve essere per forza tangibile. Qui sento il calore della mia Sicilia, è entusiasmante lavorare in Puglia. Abbiamo inteso non snaturare la musica popolare, abbiamo solo introdotto una chitarra elettrica. Rielaborazioni? Abbiamo lavorato su Carceri, che parla della prigionia interiore, e vogliamo mettere in risalto il mondo femminile”. E’ la donna che deve essere “pizzicata”: “Il tamburo è rock, fa molto Led Zeppelin. Vogliamo mettere in risalto la trasformazione di questo dolore e la guarigione. Prenderemo in mano la pianta velenosa che suscita tormento e disagio interiore. Parleremo di madri che perdono la persona amata, di beni in lontananza”.

Lo studio del dialetto salentino è una sfida nella sfida per la Consoli: “Salentino, calabrese, catanese e quant’altro sono vernacoli del siciliano, questo lo sapete? Per cominciare a lavorare su questi brani mi sono documentata e ho voluto imparare a cantarli. Se non si entra nella poetica della lingua, non si può capire fino in fondo l’essenza di questa musica. Noi possiamo vivere di pane e divina commedia, solo che non l’abbiamo mai fatto: possiamo farlo, così come il Salento può vivere di pane e pizzica”.

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