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È pugliese la nuova invenzione che potrebbe a breve rivoluzionare il mondo dell’ortopedia. L’ingegnere tranese Fabrizio Granieri ha progettato un dispositivo innovativo in grado di ridurre i tempi della riabilitazione in seguito alla frattura del gomito.
Il 49enne, professore all’Istituto tecnico di industriale Jannuzzi di Andria, grazie all’utilizzo di NeverMind permetterebbe, attraverso la protesi intelligente, di sostituire il gesso con questa struttura in plastica, che si presenta particolarmente adatta per le fratture di ulna, radio, omero e altre ossa del braccio, gomito compreso.
La singolare protesi, che può essere considerata come una sorta di ‘esoscheletro‘, è stato costruito da Granieri con un’innovativa stampante 3D e capace di seguire tutti i movimenti naturali del gomito, riuscendo così a ridurre l’attuale iter in seguito a fratture di questo genere che prevede, oltre all’utilizzo del gesso, anche degli esercizi di riabilitazione.
Come sottolineato dall’ingegnere, NeverMind è personalizzabile, regolabile e consente una riabilitazione continua, che può anche essere eseguita sott’acqua. Il microchip presente all’interno del braccio, inoltre, consente di associare il prodotto ad un’apposita app che può permettere agli specialisti di seguire l’evoluzione della terapia, permettendo al braccio di ampliare pian piano i movimenti.
Al momento, però, questo braccio non è ancora un dispositivo medico in quanto aspetta ancora di essere brevettato. Per poter diventare utilizzabile da tutti, dunque, bisognerà aspettare che un’azienda decida di industrializzare l’idea e che avvi le necessarie pratiche della sperimentazione clinica.
Passi da questo punto di vista sono già iniziati da parte di Granieri, che ha deciso di presentare il proprio progetto al Digithon, maratona delle start-up innovative e all’interno della rete internazionale del Maker Faire.
Bisognerà, dunque, attendere ancora un po’ prima che l’esoscheletro in 3D dell’ingegnere tranese possa essere utilizzato a livello medico.
Data: 28 Ott 2019
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