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“No ai circhi”: anche Otranto si mobilita

“No ai circhi”: anche Otranto si mobilita

315 firme in poche ore, per dire basta ai circhi con animali in città. La richiesta matura ad Otranto, e reca la firma di Umberto Lanzilotto, attivista locale e fondatore del rifugio cittadino della città dei Martiri. Un appello maturato sulla piattaforma Change.org ha agito da detonatore: anche Otranto si si adegui alle scelte fatte da altri Comuni che hanno scelto di non ospitare circhi che ricorrono allo sfruttamento di animali. “Basta circhi con animali ad Otranto. Tantissimi Comuni lo hanno già fatto. Basta spettacoli di sofferenza con animali tolti dal loro habitat naturale” recita il testo dell’appello, diffuso in concomitanza con la presenza di un noto circo italiano nel centro salentino.

La petizione lanciata su Change.org da un attivista salentino

In Italia non esistono restrizioni quantitative o di specie all’uso di animali nei circhi, i quali possono contare anche su finanziamenti pubblici milionari erogati ogni anno direttamente a specifiche strutture circensi dal Ministero dei Beni Culturali, Spettacolo e Turismo. Nel nostro paese non esiste un Registro Nazionale pubblico che evidenzi quanti animali sono detenuti nei circhi, in quali circhi e quanti circhi siano registrati sul territorio nazionale.

Rimane anche ignoto, almeno al pubblico, quale sia il tasso di riproduzione degli animali nei circhi italiani. La LAV ha stimato, tramite un monitoraggio sul territorio, che attualmente ci sono circa 2000 animali detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando noltre che i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.

Quello che è certo che i circhi viaggiano continuamente in Italia e all’estero, trasportando per migliaia di chilometri animali in gabbie e camion e forzandoli ad esibirsi e fare spettacoli per sopravvivere in condizioni che non hanno nulla in comune con le loro esigenze etologiche. I circhi a volte cambiano nome e insegne, o si raggruppano tra loro, spesso possono affittare animali da altri circhi o spettacoli. I controlli e la tracciabilità sono quindi particolarmente difficili.


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