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Per un pugliese la neve è un’esperienza inedita. In una terra dove il sole è il protagonista indiscusso e anche il semplice cielo coperto è un fastidioso intruso, osservare l’asticella della temperatura sotto gli zero gradi è ben oltre il concetto di fastidio, è un’esperienza vera e propria. Questa è l’occasione perfetta per dare sfogo a tutto ciò che il normale pugliese non può mai fare. Una totale impreparazione coglie tutti ogni volta, i cittadini della città pugliesi sono costretti a capire come spostarsi per strade ricoperte di ghiaccio e come camminare lungo le vie, quando il clima medio regionale solitamente imporrebbe l’utilizzo di infradito.
Il primo atto che si compie è sempre lo stesso, non importa dove ci si trovi o cosa si stia facendo: ci si veste alla bell’e meglio con i cappotti più pesanti presenti nell’armadio, due guanti in lana a caso, jeans perché tanto alle gambe non si sente freddo, scarpe pesanti ed è subito tempo di palle di neve. Che cada una nevicata degna dell’apocalisse (cosa ben rara) o che siano due millimetri di ghiaccio, il tentativo di fare una palla di neve sarà sempre lo stesso: disastroso. Perché in Puglia nessuno è abituato alla neve, e come si fa allora a gestire una situazione del genere? Quanto bisogna premere correttamente perché la palla non faccia male, o quanto deve essere grande per essere davvero una palla di neve? Le possibilità saranno due, un vero mattone rischiosissimo da lanciare o il nulla che si dissolverà a mezz’aria.
È sempre bene specificare come il pugliese medio sia così poco abituato alle nevicate da scambiare per neve anche il semplice strato di umidità congelata a far da brina sul proprio prato, portando alla creazione di diversi equivoci e falsi entusiasmi. E allora, terminato l’entusiasmo, cosa c’è di meglio che tornare a casa commentando “ma che freddo fa?” e mettere su un caffè per riscaldarsi, o non tornare affatto e fermarsi al panificio più vicino con la giusta scusa per riscaldarsi con un buon pezzo di focaccia appena sfornato o dei panzerotti fritti? E perché no, se il desiderio di un pezzo di focaccia è davvero forte ma non si è pronti ad affrontare il freddo invernale, armati di farina e olio pugliese è buona abitudine farla in casa, un modo semplice e pratico per dimenticarsi della neve che imperversa per i cieli regionali e avere il sole dentro.
Il pugliese è per natura giocoso e competitivo, così quale momento migliore dell’inverno per lanciarsi in qualcosa che si è sempre ammirato in tv, da lontano, senza partecipare, come i giochi invernali da realizzare con gli amici? Anche se effettivamente pochi pugliesi hanno vera attrezzatura adatta all’inverno, quindi le strade saranno piene di sci improvvisati, slittini realizzati con lastre di metallo trainate dai propri compagni e i più appassionati delle pulizie spaleranno via la neve dal vialetto di casa dandosi al curling. Alla fine si è tutti vincitori.
I pugliesi si dividono in due categorie, coloro che hanno deciso di comprare le catene da neve e coloro che invece possono averci pensato ma hanno lasciato perdere perché “tanto qui non nevica mai”. Ad ora le strade della regione non sono mai state ricoperte di ghiaccio particolarmente a lungo, ben di rado oltre i due giorni, con la definizione di due possibili scenari: coloro che li hanno le montano tenendole per giorni, “perché si devono ripagare”, mentre d’altra parte chi non le ha ed imperterrito guiderà per strada, ma piano, molto piano, con il rischio di violare corsie e spazi personali altrui ad ogni curva.
La neve sarebbe solo un optional, per un verace pugliese che al di sotto dei cinque gradi centigradi reagirà coerentemente sempre alla stessa maniera. Una temperatura così bassa non merita attenzioni, pertanto armati di coperta in pile e cibo caldo si corre a vedere con nostalgia le foto della scorsa estate, quando si era abbronzati e al caldo, rimandano tutte le cose da fare a quando la Puglia tornerà Puglia, sopra i dieci gradi. Altrimenti il mondo smette di esistere.
Data: 27 Feb 2018
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